Il Tar Napoli, con decreto monocratico, ha sospeso il provvedimento di chiusura del Punto Nascita di Sapri (leggi qui). Si riaprono dunque le porte del Punto Nascita dell'”Immacolata” alle partorienti del Golfo di Policastro e del Basso Cilento.
Una notizia attesa e sperata da tempo che dovrà ora trovare conferma nell’udienza camerale del 5 novembre.
In concreto il Tar Napoli ha sospeso l’efficacia della Deliberazione della Giunta Regionale della Campania n. 418 del 23 giugno 2025, adottata il 30.06.2025 avente ad oggetto il “Riordino ed efficientamento della Rete Punti Nascita della Regione Campania in adeguamento alle prescrizioni dei Ministeri della Salute e dell’Economia”, con la quale è stato disposto di “avviare il percorso, in conformità a quanto prescritto dai competenti Ministeri, per la cessazione dell’attività dei Punti Nascita che nel triennio hanno presentato costantemente un numero di parti inferiori ai 500/anno con trend progressivamente negativo”.
Tra questi rientrava anche quello di Sapri. ” Siamo soddisfatti di questo primo risultato – ha affermato l’avvocato Marcello Feola, legale rappresentante dei Comuni del Distretto Sanitario 71- Ora dobbiamo ottenere una conferma nella pronuncia del 5 Novembre. L’azione politica e la partecipazione della comunità sono importanti per ottenere ottimi risultati”.
“Un grande plauso giunge dal Comitato dei Sindaci agli avvocati Mariarosaria Mazzacano, Marcello Feola, Gaetano Giordano e Lorenzo Lentini che, nel frattempo, sono già al lavoro per notificare il provvedimento all’Asl Salerno e richiedere l’immediata riattivazione del Punto Nascita. L’udienza camerale è stata fissata per il prossimo 5 novembre.
Il ricorso è stato presentato per conto in rappresentanza di 15 Comuni del Cilento, che hanno unito le proprie forze per tutelare il diritto alla salute dei propri cittadini e contrastare il depotenziamento dei servizi sanitari sul territorio. L’accoglimento della richiesta cautelare rappresenta un risultato di straordinaria importanza per la sanità locale. La sospensione della chiusura garantisce la continuità di un servizio vitale per l’intero comprensorio del basso Cilento, consentendo alle future madri di partorire in sicurezza vicino alle loro residenze e scongiurando i gravi disagi e pericoli legati a lunghi e rischiosi trasferimenti in altre strutture”.