Si è svolta, nel pomeriggio di oggi, giovedì 9 ottobre, presso l’aula “Falcone-Borsellino” del Tribunale di Vallo della Lucania una nuova udienza del processo Alfieri, relativo ai presunti appalti manipolati nel Comune di Capaccio Paestum.
Sul banco degli imputati figurano Franco Alfieri, ex sindaco e attuale presidente della Provincia di Salerno, la sorella Elvira Alfieri, l’ex staffista Andrea Campanile, il funzionario comunale Carmine Greco, insieme a Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, rispettivamente titolare e procuratore speciale della società Dervit. Nel corso dell’udienza, il Pubblico Ministero Francesco Rotondo, dinanzi al collegio presieduto dal magistrato Vincenzo Pellegrino, presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, ha depositato una memoria illustrativa. La discussione si è concentrata su questioni di carattere tecnico e giuridico riguardanti le intercettazioni, i sequestri informatici e l’ammissione delle prove.
Uno dei temi centrali del dibattimento è stato quello relativo alla disciplina delle intercettazioni: le difese degli imputati hanno insistito sull’inutilizzabilità delle captazioni, mentre il Pubblico Ministero ha replicato sostenendo la piena legittimità dell’attività investigativa e delle modalità di acquisizione dei dati. Il processo entra ora nella fase istruttoria. Su disposizione del presidente del collegio, nelle prossime udienze verranno ascoltati i testimoni indicati dalle parti. Nel frattempo, la difesa di Franco ed Elvira Alfieri ha accolto la richiesta del Tribunale di ridurre il numero dei testimoni, presentando formale rinuncia ad alcune delle liste originarie.