Ancora un ostacolo sulla strada della riapertura del ponte di Angellara. Il recente sopralluogo della Soprintendenza, alla presenza del nuovo funzionario incaricato, l’architetto Alessandro Giordano, ha portato a una conferma tanto attesa quanto temuta: il ponte non potrà essere demolito. Sul manufatto grava un vincolo culturale che impone il rispetto delle sue caratteristiche storiche e paesaggistiche, rendendo necessaria una revisione completa del progetto originario. Alla visita tecnica, lo scorso mercoledì, ha preso parte anche il consigliere comunale Vincenzo Puglia, che ha espresso preoccupazione per l’ennesima battuta d’arresto.
Il commento
«Comprendiamo il malcontento. La situazione è diventata insostenibile. Abbiamo seguito ogni passo, coinvolto gli enti preposti, partecipato a ogni tavolo tecnico. Ora serve ripartire subito con una nuova proposta, compatibile con i vincoli ma anche con le esigenze della popolazione», ha dichiarato. Nel pomeriggio è atteso un vertice in Provincia alla presenza dei funzionari della Soprintendenza e dell’ingegnere progettista del primo intervento.
L’obiettivo
L’obiettivo è individuare una soluzione percorribile per sbloccare l’iter e dare una risposta concreta alla comunità. La proposta più realistica, al momento, sembra essere la realizzazione di una variante, ovvero un nuovo ponte che affianchi quello esistente, così da rispettare i vincoli storici senza rinunciare al ripristino della viabilità ordinaria. Ma la tensione cresce. Dopo gli striscioni di protesta comparsi nella zona industriale, si parla della possibile nascita di un comitato pronto a organizzare un blocco stradale. «Stiamo cercando di mantenere la calma, ma la gente è stanca. Speriamo che questa situazione si risolva quanto prima», ha concluso Puglia.