Una torta, un palloncino con il numero “4” e una candeline accesa davanti a un cantiere vuoto. Così, tra ironia e amarezza, una trentina di residenti del Vallo di Diano hanno ricordato i quattro anni di chiusura del ponte di Caiazzano, che un tempo collegava Padula e Sassano, diventato oggi simbolo delle promesse mancate e dell’immobilismo burocratico.
La manifestazione per il Ponte Caiazzano
Il piccolo gruppo, partito dalla chiesa di Sant’Alfonso, ha raggiunto il ponte sbarrato: nessun operaio al lavoro, solo transenne e silenzio. Pochissimi amministratori, solo due consiglieri di opposizione – Raffaele Accetta e Conantonio D’Elia – il commissario della Lega di Sassano Rosario Trotta, alcuni rappresentanti dell’associazione Schierarsi. Un brindisi e una fetta di torta per un anniversario che nessuno avrebbe voluto festeggiare.
Da quando, nel 2019, un’ordinanza ne decretò la chiusura per motivi di sicurezza, si sono avvicendati tre presidenti della Provincia di Salerno, Alfieri, Strianese e Napoli, e molti annunci di imminente riapertura. La prima pietra fu posata oltre due anni fa, con la promessa di 180 giorni per completare i lavori. Ma, a oggi, il ponte resta un’incompiuta: il vecchio viadotto è stato abbattuto e alcuni interventi preliminari sono stati eseguiti, ma la fine dei lavori appare ancora lontana.
I disagi per i residenti
Nel frattempo, i disagi per i residenti si sono moltiplicati. Le attività commerciali della zona hanno subito gravi perdite, alcuni negozi hanno chiuso, e i pendolari sono costretti a percorrere tragitti più lunghi e costosi. “Ogni giorno spendiamo di più solo per andare al lavoro, raccontano i cittadini, mentre la politica resta ferma”.
A guidare l’iniziativa è stato Pierino Cusati, giornalista e funzionario del Tribunale in pensione, da tempo in prima linea per denunciare la situazione. È stato lui a portare il caso anche all’attenzione di “Striscia la Notizia”, scrivendo a enti e istituzioni per chiedere risposte. Con lui, il poeta dialettale Angelo “’o Baffone”, che ha dedicato un testo alla chiusura del ponte.
Alla fine, i presenti hanno spento la candelina e brindato, tra ironia e delusione, davanti al cantiere immobile.

