In occasione della Giornata Internazionale dell’Ostetrica, il Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Luigi Curto” di Polla ha aperto le porte alla cittadinanza con un evento speciale dedicato, alle future mamme, alla salute femminile e alla conoscenza dei servizi offerti.
La giornata
L’incontro si è tenuto presso l’Aula Magna “Giosi Roccamonte”, alla presenza dell’équipe guidata dal dott. Francesco De Laurentiis, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Polla. L’evento non è stato solo un momento informativo e di condivisione, ma si è trasformato in un’occasione importante per ribadire l’urgenza di difendere il Punto Nascita del “Curto” e l’intero reparto di Ostetricia e Ginecologia, servizi essenziali per il territorio del Vallo di Diano.
Un punto di riferimento per tutte le donne
“Più c’è utenza, più servizi verranno attivati” – questo il messaggio chiaro e diretto emerso durante l’incontro, a sottolineare come la partecipazione e il sostegno della comunità siano fondamentali per mantenere e rafforzare i presidi sanitari locali. Il rischio di ridimensionamenti, infatti, resta una preoccupazione concreta, in un’area già segnata da carenze strutturali e geograficamente distante da altri punti ospedalieri. Nel corso dell’appuntamento, oltre alla visita degli spazi e alla presentazione del personale, è stato illustrato anche il nuovo percorso nascita “Supermamma”, un’iniziativa pensata per accompagnare le donne con attenzione e competenza dal periodo della gravidanza fino al post-partum.
Un appello forte e chiaro
“Ostetriche accanto alle donne in tutte le fasi della vita. Vi aspettiamo numerosi”, è stato l’invito lanciato dal personale sanitario, da sempre punto di riferimento per le donne del Vallo di Diano e non solo. Il messaggio che arriva da Polla è chiaro: difendere la sanità locale è un dovere collettivo. Sostenere il reparto di Ostetricia e Ginecologia e difendere il Punto Nascita significa tutelare non solo dei servizi essenziali per il territorio, ma anche tutelare un diritto fondamentale, quello della salute delle mamme e dei loro bebè, da garantire in maniera capillare e accessibile, anche nei territori più periferici.