Tra fede, tradizione e folklore. Ad Acquavella, frazione di Casal Velino, sono iniziate le riprese del sequel del film documentario “Maronna re le Grazie” scritto e diretto da Ester Papa di Regine Edizioni, in collaborazione con la Parrocchia San Michele Arcangelo
Capaccio è pronta ad ospitare la 37esima edizione de “Il Fanciullo e il Folklore”
Dal 3 al 5 maggio il Comune di Capaccio Paestum ospiterà la 37esima edizione de “il Fanciullo e il Folklore”
Polla diventa la capitale del Folklore
Il prossimo 7 agosto il Gran Gala del Folklore Internazionale
“Tiesto” e “tiano” e in Cilento si porta il pane a tavola
La tradizione culinaria cilentana ha una grande storia. Non a caso in queste terre si è sviluppata la consapevolezza del mangiar sano i cui canoni sono stati espressi dalla Dieta Mediterranea.
Cilento, la “Commemorazione dei defunti”
Il 2 Novembre è dedicato alla “Commemorazione dei defunti” e segue la festività di Ognissanti celebrata nella giornata precedente.
La “fiera della Croce” che si tiene a Stio rappresenta una realtà storica per tutto il circondario soprattutto per la sua longevità.
Si rinnova l’appuntamento con la storica “Festa del tiro al prosciutto”
Torna lunedì 3 agosto a Campora, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, la storica Festa del Tiro al Prosciutto
San Mauro la Bruca, il “Miracolo Eucaristico”
Quasi mezzo secolo fa, nella notte del 25 Luglio 1969, ignoti ladri penetrarono nella Chiesa Parrocchiale dedicata a Sant’Eufemia e rubarono, oltre ad oggetti sacri e le Reliquie dei Santi Patroni, anche il Calice contenente Ostie consacrate. San Mauro la Bruca subì un furto che sconvolse l’intera comunità: furono trafugate perfino le Osti consacrate presenti […]
Festa di Santa Sofia, nel Cilento Fiordaliso, Danilo Sacco e gli Homo Sapiens
Culminano il 15 Maggio i programmi religiosi e civili per le comunità di Alfano, Albanella e Poderia (Celle di Bulgheria) che celebrano la ricorrenza patronale.
Rutino, il “Volo dell’Angelo”: un duello nei cieli
Tra le “sacre rappresentazioni” inserite nel panorama culturale cilentano, quella del “Volo dell’Angelo” a Rutino è una delle più suggestive.
Sala Consilina, San Michele Arcangelo. L’affresco miracoloso a 300 anni di distanza: 1715-2015
Secondo la tradizione, dalla spaccatura dell’affresco posto nel nucleo originale del Santuario, situato a ridosso della cittadina di Sala Consilina, sgorgò un liquido miracoloso. Era il 17 Maggio del 1715. L’evento, unito alla già grande devozione praticata verso l’Arcangelo, portò la comunità ad erigere San Michele come patrono della città, fino ad allora posta sotto la protezione spirituale di San Biagio. La lunga Estate di San Michele. In passato, i primi di Maggio, i fedeli si adoperavano per ripristinare il sentiero che congiunge l’abitato al Santuario, al fine di garantire il passaggio dei pellegrini in occasione della salita sul monte, fissata per il giorno 8. Oggi, il 3 Maggio, si traduce nella consuetudine di portare al Santuario la “Croce”. Nel frattempo, il novenario anticipa la ricorrenza. Ha inizio così una lunga tradizione che, dalla tarda Primavera, attraverserà tutta l’Estate, fino ai primi lumi dell’Autunno. Il giorno 8 una affollata processione accompagna la statua di San Michele al santuario, dove dimorerà fino al 29 settembre, giorno in cui avviene il percorso inverso, riaffidando l’Arcangelo alla comunità parrocchiale. “Lu cindu”. Raggiunto il Santuario, si apre con solennità, la “stagione di San Michele”. Un nuovo novenario sarà portato avanti fino al giorno 17, quando al complesso di San Michele giunge il caratteristico “cindu” (centà devozionale torriforme), un tempo accompagnato da specifici rituali, oggi ridimensionati nelle sole forme centrali. Sopravvive l’usanza, consuetudine special modo dei santuari mariani, di far compiere alla “centà” tre giri, in questo caso introno alla cappella originale prima di farvi il suo ingresso. L’ultimo giro si conclude con il distaccamento del “cirinu” dalla “centà” che sarà predisposto intorno all’edificio, potando a compimento l’ultima parte del rituale. Terminata questa fase, legata ad antiche usanze del passato, il “cirinu” suddiviso in piccole parti, sarà distribuito ai fedeli, che lo custodiranno come “protezione” contro le intemperie.