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Morigerati: inaugurato un nuovo itinerario per l’Ecomuseo Transluoghi, 5 opere di land art e arte pubblica

Un percorso di 5 opere distribuite lungo il territorio di Morigerati - tra gli spazi dell’Antico Frantoio, del Ponte Medievale, della Ferriera e lungo i vicoli che conducono all’Oasi WWF “Grotte del Bussento

Comunicato Stampa

6 Maggio 2025

Morigerati, land art ecomuseo transluoghi

È stato inaugurato, a chiusura di un nuovo ciclo di residenze artistiche, l’itinerario di land art e arte pubblica dell’Ecomuseo Transluoghi: un percorso di 5 opere distribuite lungo il territorio di Morigerati – tra gli spazi dell’Antico Frantoio, del Ponte Medievale, della Ferriera e lungo i vicoli che conducono all’Oasi WWF “Grotte del Bussento” – e realizzate da altrettanti artisti in dialogo con il paesaggio culturale e naturale dell’area, e con gli attraversamenti umani che lo arricchiscono continuamente di nuovi significati.

Ecco le 5 opere

“Il tempo delle Ginestre | Morigerati 2038”

Opera a cura dell’artista Luigi Coppola

Fruibile presso gli spazi dell’Antico Frantoio e lungo le strade del paese che conducono all’Oasi WWF “Grotte del Bussento” (via Granatelli)

L’opera è una narrazione visiva che apre un orizzonte immaginativo del paese in un tempo futuro. Nel 2038, a seguito del continuo spopolamento, gli abitanti di Morigerati ripetono il gesto fatto dai loro concittadini 50 anni prima: lo sciopero della fame. Questa volta la volontà è fare di tutto per non scomparire e la proposta più importante è la creazione di una “Scuola di Economie Territoriali” che mette in circolo idee e avvia e ripristina filiere economiche virtuose. Nelle pitture 5 scorci di Morigerati diventano nuovo teatro di azione sociale. Accompagnano questa visione diverse piante scelte come simbolo di una nuova alleanza, come le ginestre, che danno il titolo all’opera, simbolo di coraggio e di resistenza estrema di fronte a un destino inevitabile.

“Lycoperdon”

Opera a cura dell’artista DEM

Installata presso gli spazi della Ferriera di Morigerati

Analizzando il termine transluogo – trans, “oltre, attraverso”, e luogo, inteso come spazio fisico o simbolico – sono emerse immagini legate al passaggio tra mondi, all’attraversare soglie, grotte e acque sotterranee che collegano il sopra e il sotto del paesaggio. Ho pensato anche ai flussi migratori, visti come movimenti umani che da secoli si intrecciano, generando nuove connessioni. Da qui l’idea di un fungo gigante realizzato con rami intrecciati, il cui micelio simbolico colleghi gli elementi del territorio. Lo studio della flora arbustiva locale e la raccolta consapevole delle piante hanno condotto alla definizione di forma, luogo e dimensioni dell’opera. L’intento è restituire un segno che rappresenti simbolicamente e materialmente Morigerati, attraverso la sua natura, la sua storia e il rapporto vitale con chi lo attraversa.

“Tinea”

Opera a cura dell’artista Luis Gomez de Teran

Installata presso il ponte medievale di Morigerati

Siate voi farfalle, dipinte dai colori dell’alba e della primavera, sorvolate voi fiori d’oro e specchi d’argento regalando alle coppie l’illusione della felicità. Io che di notte sono il vostro fratello, finito sotto un ponte inseguendo una fiamma che ha nutrito il mio disperato bisogno di luce. Io, stupida falena convinta per un momento d’essere migliore di Icaro.

Convinta per un momento d’essere migliore di voi.

Convinta per un momento che non ci fosse più differenza.

“Alta Veglia”

Opera a cura degli artisti Giancarlo Guadagno e Ilaria Spagnuolo

Installata presso gli spazi della Ferriera di Morigerati

Innalzata tra alberi e silenzi, questa struttura si erge come una piccola torre di osservazione immersa nel paesaggio naturale. Interamente autocostruita con il legno, scelto per dialogare in modo armonioso con l’ambiente circostante, l’opera si presenta come una presenza leggera e rispettosa del luogo che la ospita. Aperta verso il cielo, accoglie lo sguardo e l’aria, diventando spazio di contemplazione e ascolto. L’architettura è rivestita da teli leggeri, realizzati con la tecnica della cianotipia botanica: foglie, rami, e altri frammenti raccolti nei dintorni hanno lasciato la loro impronta blu, come memorie vegetali impresse dalla luce. Ogni telo è un frammento del luogo, restituito in forma poetica e sospesa. Dalla sommità, a qualche metro dal suolo, si apre una vista sul fiume e sulla vegetazione circostante. Di giorno, l’opera invita a seguire il movimento dell’acqua e il mutare della luce tra le fronde; di notte, diventa un punto privilegiato per osservare le stelle, in un dialogo silenzioso tra terra e cielo.

“SPORE – pratiche di ascolto per un’ecologia diffusa”

Opera a cura dell’artista Massimo Ferrara

Fruibile lungo le strade di Morigerati tramite l’utilizzo di smartphone e cuffie auricolari

Un’opera di Sound Art, una pratica di ascolto immersivo che si muove nello spazio come un organismo poroso. Non è orientarsi o interpretare: è stare dentro. Non guida, non insegna. Sospende. Il paesaggio sonoro che si esplora è composto da tre ambienti: Antropofonia – il rumore della presenza: i suoni dell’attività umana. Non sono rumori ma testimonianze. Motori, passi, voci, strutture, frizioni: l’umano si fa suono, si fa sistema. Ascoltarle per riconoscere la propria incidenza sul mondo, riconoscersi co-autori del paesaggio. Biofonia – il ritmo dell’altro vivente: insetti, uccelli, animali, vegetali. L’ascolto qui è simbiosi, è permeabilità e richiede attenzione sottile. Un invito a decentrarsi, a percepirsi come un corpo tra altri corpi, tutti agenti, tutti rispondenti. Geofonia – il corpo del mondo: i suoni non biologici: vento, acqua, pietra, elettricità. Qui si fa esperienza del paesaggio come materia attiva, corpo che suona, vibra e partecipa. È come sintonizzarsi con una memoria più antica, più lenta. “Spore” propone un’esperienza dove l’ascolto diventa strumento di relazione ecologica, di consapevolezza sensoriale e politica.

Il percorso

Il percorso rientra nel sistema dei sette itinerari tematici, pedonali e ciclabili, dell’Ecomuseo Transluoghi – immaginati per attraversare e scoprire i luoghi e le persone di Morigerati sotto vari sguardi e punti di osservazione, valorizzando e raccontando così tutte le sfaccettature di cui il territorio si compone.

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