La Mozzarella di Bufala Campana sembra piacere proprio a tutti. Dal 2016 al 2022 ha fatto registrare un +26% della produzione. Si tratta del formaggio Dop che ha registrato la crescita più alta di tutti gli altri che si assestano ad un +10%. Il bilancio è favorevole anche per quanto riguarda l’export: +9%.
Il report
Tutti questi emergono dai lavori del primo Osservatorio Economico sulla filiera della Mozzarella di Bufala Campana DOP, realizzato in partnership con UniCredit e Nomisma, presentato in questi giorni a Milano nella Tree House di UniCredit.
La giornata di lavori si è aperta con un videomessaggio del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, e i saluti del presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo, e dell’Head of Client Strategies di UniCredit Italia, Annalisa Areni. A seguire la tavola rotonda sul tema “Economia e innovazione, gli scenari futuri per la Mozzarella di Bufala Campana DOP” con Luca Bianchi, direttore di Svimez; Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di Tutela e Ferdinando Natali, Responsabile per il Sud di UniCredit Italia. Tutti moderati da Fabio Tamburini, direttore del quotidiano “Il Sole 24 Ore”.
I dati dell’osservatorio
L’Osservatorio ha analizzato struttura, performance e mercati del comparto. Nel 2022 sono stati prodotti 55 milioni e 814 mila chili di mozzarella DOP, con una crescita del 3,8% sull’anno precedente. Aumenta anche la quantità di latte idoneo alla DOP, passando da 295.434 tonnellate del 2021 a 305.829 del 2022. Inoltre negli ultimi dieci anni, dal 2012 al 2022, si è ampliato pure il patrimonio di bufale da latte allevate nell’area DOP, passando da 321.433 a 374.297 capi.
Quelli che maggiormente apprezzano la Mozzarella Dop vivono nel Nord Ovest dell’Italia (il 34,9%), mentre all’estero la Francia si conferma il primo Paese tra i mozzarella-lovers, assorbendo da sola il 33% dell’export. Tra i mercati più promettenti per i prossimi anni spicca, a detta dei produttori, il continente asiatico con Emirati Arabi, Giappone, Cina e Corea del Sud nella top ten degli scenari futuri.
Nomisma ha tracciato anche l’identikit del consumatore della Bufala Campana DOP: è maschio, appartiene alle Generazioni X (41-55 anni) e Millennials (26-40 anni), è un imprenditore con figli con titolo di studio e reddito alti, abita in Centro Italia e conosce il valore aggiunto del marchio DOP.
Il commento
“Come emerso dalla survey sul consumatore, in uno scenario economico incerto, le famiglie italiane sono pronte a rendere più leggero il carrello della spesa, ma la mozzarella di bufala campana DOP figura in fondo alla lista dei cibi eventualmente da tagliare e lo farebbe solamente il 10% dei consumatori”, ha sottolineato Denis Pantini, responsabile Agroalimentare di Nomisma, che ha illustrato i dati.