Domani, 3 maggio, ricorre l’anniversario della nascita di Carlo Acutis. Una figura legata a doppio filo al Cilento, terra di cui era originaria la madre e dove lui stesso, con la sua famiglia, ha fatto spesso ritorno. Morì giovanissimo a Monza: era il 12 ottobre 2006, ad ucciderlo una leucemia fulminante.
Forte il suo legame con la fede che cercò di trasmettere anche ai suoi coetanei. Papa Francesco, dopo la beatificazione, ne ha promosso il processo di canonizzazione che si sarebbe dovuto concludere il 27 aprile con la cerimonia di proclamazione, slittata a causa della morte del pontefice.
Chi era Carlo Acutis?
Ma chi era Carlo Acutis, tra i beati dal 2020, che papa Francesco ha nominato nella esortazione rivolta ai giovani di tutto il mondo? Carlo è morto giovanissimo ma ha lasciato, tra chi lo ha conosciuto, una fama di santità, che oggi si è diffusa nei 5 continenti.
Questo giovane dei nostri tempi, genio dell’informatica, amante dello sport, degli animali, viveva una fede gioiosa e contagiosa, che lo portava a partecipare ogni giorno alla santa messa per incontrare Gesù e riceverlo nella santa comunione e stare con lui in adorazione. Il suo slogan: “l’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo.” Realizzò sul web una mostra dei miracoli eucaristici, che ha fatto il giro del mondo. Aveva attenzione per i poveri, i senza fissa dimora, i bisognosi, ai quali portava cibo e indumenti.
Ai suoi coetanei testimoniava la sua fede e diceva: tutti nasciamo come originali, ma la maggior parte finisce per vivere come fotocopie.
Carlo Acutis: le sue origini cilentane
Questo giovane, già indicato come il patrono del Web, veniva sempre nel Cilento, essendo la mamma, Antonia Salzano, originaria di Centola.
In estate Carlo, con la famiglia, da Milano veniva a Centola-Palinuro, e ha sempre visitato il Santuario Eucaristico di San Mauro La Bruca. Due località pronte a celebrare la sua canonizzazione.