La Procura di Vallo della Lucania ha presentato un totale di 778 capi d’accusa, di cui 27 riguardano specificamente il reato di corruzione.
Attualmente, queste accuse sono oggetto di valutazione da parte del giudice istruttore, che sta conducendo l’udienza preliminare dopo una richiesta di rinvio a giudizio.
Udienza a Salerno per gestire il grande numero di imputati
Il considerevole numero di imputati, pari a 373 persone, ha reso necessario che l’udienza preliminare si svolgesse a Salerno, nella cosiddetta aula bunker. Questa decisione è stata presa per ragioni logistiche e di spazio al fine di garantire un processo adeguato.
Aggiornamenti e questioni preliminari
Le parti coinvolte si riuniranno ai primi di luglio per discutere delle questioni preliminari e delle richieste di riti alternativi. Durante questa fase, saranno affrontate varie questioni procedurali che riguardano l’indagine e il processo.
Accuse di corruzione, falso e truffa
Oltre alle accuse di corruzione, agli imputati sono stati anche contestati per falso commesso da pubblico ufficiale e truffa aggravata, inclusa la tentata truffa. Le varie accuse coprono una serie di reati commessi da diverse persone coinvolte nel sistema scolastico.
L’indagine inizia con una segnalazione sospetta
L’indagine è partita da una segnalazione dell’Ufficio Scolastico regionale, che aveva evidenziato irregolarità riguardanti l’assunzione di alcuni docenti nel 2018. Sembra che questi insegnanti avessero presentato titoli di studio datati e mai utilizzati in alcuna procedura concorsuale.
Coinvolgimento di un istituto paritario
Le indagini dei carabinieri di Agropoli avrebbero portato alla luce un istituto paritario di Castellabate, che sembra essere stato il luogo in cui molti documenti sospetti, come diplomi e certificazioni, sono stati formati. Questa scoperta ha ampliato l’indagine su scala nazionale, coinvolgendo centinaia di titoli di studio ritenuti sospetti.
Coinvolgimento di collaboratori esterni e intermediari
Secondo le accuse, collaboratori esterni e intermediari avrebbero facilitato e promesso pagamenti fino a 4.000 euro per ottenere falsi diplomi. Sono stati riportati casi in cui individui hanno ottenuto incarichi lavorativi nelle scuole pubbliche presentando documenti falsi e percependo ingenti somme di denaro come retribuzione.
Diffusione geografica e danno economico
Gli indagati sono distribuiti in diverse regioni, con la maggior parte residente nell’Agro-nocerino e altre provenienti dalle province di Napoli, Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, nonché da comuni del Nord Italia. Gli investigatori stimano che il danno per la pubblica amministrazione sia di almeno 7,5 milioni di euro, coinvolgendo circa 400 diplomi falsi con prezzi che variavano da 1.000 a 2.500 euro in media.
Prossimi sviluppi dell’udienza preliminare
Alcune posizioni e aspetti specifici saranno trattati separatamente in un secondo momento, ma l’udienza preliminare proseguirà nella prossima data fissata a luglio. Durante questa fase, verranno prese ulteriori decisioni sul processo e sulle accuse mosse contro gli imputati.