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Emergenza cinghiali: dal Parco contributi per recinzioni elettrificate

Una iniziativa per sostenere l'agricoltura e promuovere pratiche sostenibili e la protezione delle risorse agricole

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 4 Ottobre 2024
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Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha pubblicato un bando per l’assegnazione di contributi destinati all’acquisto di recinzioni elettrificate. Questo programma di intervento si rivolge a proprietari e conduttori di terreni situati all’interno del perimetro del Parco, offrendo un’importante opportunità per sostenere l’agricoltura locale e proteggere i raccolti da cinghiali e altra fauna selvatica.

Obiettivi del Bando

Le recinzioni elettrificate rappresentano una soluzione efficace per proteggere le coltivazioni, riducendo le perdite economiche degli agricoltori

Chi Può Partecipare

Possono accedere ai contributi:

  • Imprenditori agricoli a titolo principale e coltivatori diretti.
  • Cooperative di produzione agricola o lavoro agricolo forestale.
  • Singoli proprietari o conduttori di fondi.

Sono esclusi coloro che hanno subito condanne definitive per reati legati alla legge sulla fauna selvatica.

I contributi e le domande

Il bando prevede una dotazione finanziaria complessiva di 300.000 euro, con un contributo massimo di 2.500 euro per richiedente. Il contributo è fissato a 1,80 euro per metro lineare di recinzione elettrificata, coprendo tutti i materiali necessari, ad eccezione dei costi di installazione.

Le domande devono essere presentate entro il 4 novembre 2024, utilizzando uno schema specifico fornito nel bando. È possibile inviare la richiesta tramite PEC o raccomandata. La documentazione deve includere un documento d’identità valido e una dichiarazione sostitutiva.

L’ente Parco effettuerà un’istruttoria delle domande basata su diversi criteri, tra cui:

  • Fascia altimetrica: fondi situati oltre i 600 metri riceveranno punteggi più alti.
  • Tipologia delle colture: frutteti e vigneti hanno punteggi massimi.
  • Indennizzi precedenti: il numero di richieste di indennizzo presentate negli ultimi tre anni influenzerà il punteggio.

I beneficiari si impegnano a installare correttamente le recinzioni e a mantenere il sistema secondo le direttive del Parco. Inoltre, non potranno richiedere indennizzi per danni causati dalla fauna all’interno delle aree recintate per un periodo di cinque anni dalla concessione del contributo.

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