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Capaccio Paestum senza Bandiera Blu: Cittadinanzattiva punta dito su gestione ambientale e sul “maledetto 18 agosto 2024”

Criticità nei pressi dei corsi d'acqua, Cittadinanzattiva fa le sue proposte alla prossima amministrazione

Emilio Malandrino

20 Maggio 2025

Bandiera Blu

Cittadinanzattiva Capaccio Paestum ha fatto un’analisi dettagliata sulle cause che hanno determinato la perdita della Bandiera Blu per la città dei templi, sottolineando come diversi fattori abbiano contribuito a questo risultato.

L’associazione, pur dichiarando la propria obiettività e volontà di evitare polemiche politiche, punta il dito, tra l’altro, sulla «mancanza negli ultimi due anni di un Assessore all’ambiente con competenze tecnico-scientifiche adeguate».

Il peggioramento della qualità delle acque e il ruolo del Percentile

L’analisi di Cittadinanzattiva evidenzia come, nonostante i rilievi Arpac e le analisi commissionate dall’associazione non abbiano mostrato il superamento dei limiti di legge per i parametri microbiologici indicatori (ad eccezione del 18 agosto 2024), si sia registrato un aumento significativo del Percentile. L’associazione spiega che «si tratta di un dato fondamentale per la classificazione delle acque di balneazione, che può essere definita eccellente, buona, sufficiente o scarsa».

Punti critici di campionamento lungo i fiumi

Il peggioramento della qualità delle acque è stato riscontrato in particolare nei punti di campionamento di Villaggio Merola, Ponte di Ferro, Capo di Fiume e Foce acqua dei Ranci. Cittadinanzattiva ipotizza che «questi punti sono vicini ai principali fiumi e il peggioramento rispecchia probabilmente il nostro impatto ambientale e le criticità nelle aree di deflusso».

La criticità di Ponte di Ferro e la necessità di soluzioni strutturali

L’associazione pone un’attenzione specifica sull’episodio del 18 agosto 2024, durante il quale è stata «documentata personalmente la colorazione anomala di alcuni fiumi», con successive analisi che ne hanno confermato le preoccupazioni. In particolare, a Ponte di Ferro, viene segnalata la presenza di «una vasca di troppo pieno e scarico di acque reflue domestiche a pochi metri dalla foce, raccoglie e riversa reflui nel fiume».

Cittadinanzattiva ricorda come nel 2023 si fosse intervenuto temporaneamente con una pompa, ma sottolinea che «questa pompa necessita di continua manutenzione, e nel 2024 probabilmente il rivolo di acque reflue non depurate ha portato ad un ulteriore peggioramento della qualità dell’acqua in quel tratto».

Proposte per il futuro: assessore competente e Nucleo Ambientale Investigativo

Come soluzioni, Cittadinanzattiva propone la nomina di un «Assessore competente» e la ricostituzione del «Nucleo Ambientale Investigativo dei Vigili Urbani sciolto nel 2020».

L’associazione si impegna inoltre a proseguire con la «creazione di tavoli di concertazione» e a presentare ulteriori suggerimenti tecnici per superare la situazione. Cittadinanzattiva Capaccio Paestum conclude con un appello alla collaborazione tra tutte le parti coinvolte affinché «si possa recuperare e tutelare il nostro mare e le nostre acque».

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