Le telecamere della Rai si sono accese oggi nel cuore del borgo di Caggiano per le riprese dello sceneggiato “177 giorni – Il sequestro di Farouk Kassam”, una nuova e importante produzione firmata Rai e Bim Produzione.
Il set per le riprese del film
Caggiano, dopo Atena Lucana, Petina e Sicignano degli Alburni (leggi qui) diventa così uno dei set principali di questa serie che racconterà una vicenda intensa e drammatica, ispirata a una delle storie più toccanti della cronaca italiana.
Per il paese si tratta di un’occasione straordinaria per mostrare al grande pubblico la bellezza, l’autenticità e il fascino del proprio patrimonio storico, architettonico e paesaggistico. Strade, piazze e scorci del centro storico diventeranno lo sfondo delle riprese, portando Caggiano sul piccolo schermo e, con esso, la sua identità e il suo spirito genuino.
Il commento del sindaco
“Un sentito ringraziamento, scrive il sindaco Modesto Lamattina e l’amministrazione comunale, va alla Rai e alla Bim Produzione per aver scelto il nostro territorio come cornice di questa importante opera televisiva, riconoscendo il valore e la suggestione dei luoghi. Le riprese continueranno nei prossimi giorni in diverse zone del centro storico”.
L’amministrazione comunale invita i cittadini alla collaborazione e alla comprensione per eventuali e temporanee modifiche alla viabilità, necessarie per consentire lo svolgimento delle attività di produzione in sicurezza.
La storia di Farouk Kassam
Farouk Kassam era un bambino di sette anni che fu rapito a Porto Cervo, in Sardegna, il 15 gennaio 1992.
Il rapimento fu compiuto da un gruppo di banditi sardi, guidati da Matteo Boe, con l’obiettivo di ottenere un riscatto dalla sua ricca famiglia. La sua prigionia durò 177 giorni.
Durante il sequestro, i rapitori gli mutilarono parte dell’orecchio sinistro, inviandola ai genitori per forzare il pagamento del riscatto.
Farouk Kassam fu liberato l’11 luglio 1992, dopo che fu pagato un riscatto stimato in miliardi di lire. Matteo Boe e i suoi complici furono in seguito condannati. Oggi la storia di Farouk è considerata uno dei casi di sequestro più drammatici in Italia.








