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Anas: Oltre 11.600 km di strade a rischio frane e alluvioni. Fondi anche per SS18 a Sapri e SS166 degli Alburni

Anas è impegnata nella gestione di una vasta porzione della rete stradale italiana particolarmente esposta a fenomeni di dissesto. L’Amministratore delegato Claudio Andrea Gemme ha rivelato, in occasione del convegno di Ansfisa “Conoscenza, supervisione e sicurezza. Priorità e sviluppo sul territorio: prevenzione del rischio idrogeologico, autorizzazioni, attività di vigilanza e controllo” a Napoli, i dati relativi all’infrastruttura a rischio.

L’azienda gestisce circa 5.200 km di strade a rischio potenziale di fenomeni franosi e 6.400 km di strade a rischio di potenziali alluvioni, per un totale di oltre 11.600 km di infrastruttura stradale che richiede attenzione e interventi mirati.

Strategie e sinergie per la mitigazione del rischio

Per affrontare queste criticità, Anas ha adottato un approccio strategico che prevede la collaborazione inter-istituzionale. L’AD Gemme ha sottolineato la sinergia con Ansfisa, grazie alla quale sono stati identificati gli itinerari con elevato fattore di rischio idrogeologico e assegnati diversi livelli di rischio all’intera infrastruttura in gestione.

L’obiettivo prioritario è intervenire con azioni pianificate, finanziate anche tramite i fondi dell’Unione Europea, attraverso opere di mitigazione e adattamento al rischio idrogeologico e idraulico.

Inoltre, Anas è parte attiva in un Tavolo per la definizione di un Piano Nazionale di Resilienza delle Reti di Trasporto, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). Questo tavolo coinvolge gestori delle reti, Regioni, Autorità di Bacino e altri enti istituzionali.

Il ruolo del cambiamento climatico e il Piano di Mitigazione

Le analisi condotte da Anas tengono conto del cambiamento climatico e dei suoi impatti, in particolare «l’aumento della frequenza e dell’intensità dei fenomeni estremi». L’azienda sta sviluppando «modelli di azioni mirate e predittive di adattamento delle opere infrastrutturali e del territorio».

In questo contesto, il Piano di Mitigazione del Rischio Idrogeologico risulta fondamentale. Sono stati definiti circa 980 interventi ad alta priorità, la cui realizzazione è supportata da varie fonti di finanziamento, tra cui il fondo di dissesto idrogeologico del Contratto di Programma 2021-2025.

Questo Piano si basa su «una visione strutturata del contesto territoriale e dei fenomeni di dissesto sulle singole opere e sugli itinerari della rete nazionale» e comprende:

  • Dati provenienti dagli Enti territoriali (come le mappature della pericolosità PAI, IFFI, ISPRA, etc.).
  • Analisi di vulnerabilità dell’infrastruttura.
  • Dati sul traffico e sulla sensibilità agli impatti.

Le misure di adattamento e mitigazione includono sia soluzioni non strutturali (come i sensori per il monitoraggio) sia strutturali (opere di sostegno, difesa dalle frane, e protezione dall’erosione fluviale e marina).

Focus regionale: investimenti in Campania

In Campania, Anas conferma un piano di investimenti significativo per la manutenzione programmata, ammontante a oltre 550 milioni di euro. Di questi, circa 125 milioni sono in fase di progettazione e 170 milioni sono in corso di esecuzione.

Per gli interventi specifici relativi ai dissesti idrogeologici, sono attivi investimenti per oltre 25 milioni di euro, con oltre 16 milioni in progettazione e 9 milioni in corso di esecuzione.

Tra i progetti di maggiore rilevanza:

  • Un intervento in progettazione per la strada statale 166 “degli Alburni” nel Cilento, per oltre 10 milioni di euro.
  • Il principale intervento già in corso di esecuzione lungo la strada statale 18 “Tirrena Inferiore” a Sapri. Con un investimento di 4 milioni di euro, il progetto prevede l’installazione di reti in aderenza e barriere paramassi sul costone roccioso. Le attività, avviate il mese scorso, dovrebbero concludersi entro la prossima primavera.
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