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Sanità, Aloia attacca: “Il Cilento non è una riserva indiana, deve essere garantito il diritto alla salute”

Sindaco di Vallo della Lucania ribadisce la necessità di modificare il piano ospedaliero

Redazione Infocilento

2 Novembre 2018

VALLO DELLA LUCANIA. “La Regione Campania ha fortemente penalizzato il Nostro Cilento, ha depotenziato, di fatto, l’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania”. E’ quanto ribadisce il sindaco vallese Toni Aloia che torna a difendere il presidio ospedaliero cittadino e la comunità cilentana, alla luce della nuovo piano per l’assistenza cardiologica che sottrae a Vallo della Lucania la competenza per 12 comuni del comprensorio assegnandola al nosocomio di Eboli

“I documenti di consenso delle Società scientifiche e la Società Europea di Cardiologia sottolineano come oggi, per la gestione ottimale del paziente con infarto miocardico acuto, sia necessario un modello organizzativo coordinato di assistenza territoriale in rete”, ricorda Aloia. “La rete, standard di cura per l’infarto del miocardio, rappresenta il migliore sistema organizzativo per la gestione dell’emergenza cardiovascolare, perché integra i sistemi di intervento di emergenza-urgenza del territorio con gli ospedali a diversa complessità assistenziale, la cui interconnessione è assicurata da un adeguato sistema di trasporto – prosegue – ale Sistema Integrato di Emergenza Sanitaria è una rete assistenziale di alta specialità basata sul modello “Hub & Spoke”, caratterizzato dalla concentrazione dell’assistenza di elevata complessità in centri di eccellenza (HUB – come l’Ospedale di Vallo della Lucania DEA I° livello) supportati da una rete di ospedali (SPOKE) cui compete la selezione dei pazienti e il loro invio al centro di riferimento, per il trattamento di tutte le emergenze sanitarie (infarto, ictus, trauma….)”.

Il Piano Regionale

Il primo cittadino di Vallo della Lucania ricorda come “La Regione Campania con Decreto Regionale ha approvato il Piano Regionale della Rete dell’Emergenza Cardiologica Campana (Rete IMA). Con tale piano la Campania viene suddivisa in  18 bacini di utenza”. “Da molto tempo – prosegue – le numerose Leggi e Decreti Regionali, e i Piani Ospedalieri elaborati nel corso degli anni hanno riconosciuto all’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania un ruolo indiscusso di struttura sanitaria di riferimento a sud di Salerno, in particolare nella gestione delle emergenze; infatti, proprio per le sue caratteristiche, è stato identificato come DEA di I° livello,  cioè ospedale di riferimento di alta specialità (centro HUB)”. In tal senso oggi, nell’Emergenza Sanitaria è sempre più richiesta “la giusta assistenza sanitaria per il giusto paziente, nel giusto ospedale e nel tempo giusto” e, precisa il sindaco vallese, “ciò si può realizzare solo se si creano le adeguate sinergie tra ospedali di riferimento e territorio. Nell’emergenza il fattore tempo è l’elemento prognosticamente determinante che condiziona irrimediabilmente la vita del paziente. La rete cardiologica, rete “tempo dipendente, ha lo scopo di garantire a tutti i pazienti colpiti da infarto, a prescindere dal luogo di residenza, pari opportunità di accesso alle procedure salvavita di riperfusione coronarica”.

Queste premesse, però, non sono rispettate dalla Regione Campania che, nella costruzione della rete “tempo dipendente”, ha “fortemente penalizzato il Nostro Cilento, ha depotenziato, di fatto, l’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania – DEA I° livello – struttura sanitaria di alta specialità, da decenni punto di riferimento per tutto il Sud della Provincia di Salerno, riducendone il bacino di utenza. Infatti alcuni Paesi del Nostro Cilento come indicato nel Decreto Regionale n. 64, non avranno più come Ospedale di riferimento quello di Vallo della Lucania, nonostante i tempi di percorrenza siano più brevi per raggiungerlo, ma il presidio di Eboli”, accusa Aloia.

Nella pratica la conseguenza è che “una persona colpita da infarto in tali comunità, per avere un trattamento adeguato, dovrà essere trasportato non all’Ospedale di Vallo della Lucania, come è accaduto fino adesso, ma dovrà raggiungere l’Ospedale di Eboli”.

“Se immaginiamo, poi, che tale tipo di organizzazione potrà essere utilizzata anche nella costruzione delle altre reti per patologia (rete ictus,  rete traumatologica, rete neonatologica e punti nascita, rete medicine specialistiche, rete oncologica, rete pediatrica, rete terapia del dolore, rete malattie rare), così come previsto dal Decreto del Ministero della Salute n. 70 del 2 aprile 2015, si può capire tutta la mia preoccupazione”, evidenzia Aloia.

Il sub commissario dell’Asl Salerno D’Amato ha precisato che non è possibile tornare indietro per la carenza di personale del “San Luca”, ma il sindaco di Vallo della Lucania ribatte: “Se tale decreto regionale non sarà al più presto modificato, i nostri Cittadini colpiti da un’emergenza cardiovascolare, rischiano in un prossimo futuro di non trovare le adeguate risposte sanitarie nel nostro territorio, nonostante, come a tutti noto, nell’emergenza, il fattore tempo sia l’elemento prognosticamente determinante, che condiziona irrimediabilmente la vita del paziente”.

“L’analisi del Decreto Regionale ci fa capire che erroneamente la Regione Campania per costruire la Rete IMA ha utilizzato i confini dei distretti sanitari e li ha accorpati ai vari ospedali, in questo enfatizzando, senza alcuna ragione, il ruolo di alcuni ospedali rispetto ad altri, facendo così, ha dimenticato che le varie normative nazionali indicano due criteri per costruire la rete IMA: il tempo per raggiungere nel tempo giusto il giusto ospedale; i bacini di utenza: il regolamento sugli standard definisce criteri precisi per la programmazione sanitaria in tema di Laboratori di emodinamica”, spiega il sindaco di Vallo della Lucania.

Le richieste della comunità cilentana

Ecco perché è stato chiesto che i Comuni di Valle dell’Angelo, Piaggine, Laurino, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Sacco, Felitto, Sanza, Paestum-Capaccio, Trentinara, Buonabitacolo vengano reinseriti presso i centri HUB-Spoke di Vallo della Lucania, Agropoli, Sapri (Bacino 18) e che venga garantito un adeguato bacino di utenza al Bacino 18 di Vallo della Lucania affinché possa rientrare nei criteri stabiliti dagli organismi nazionali (300-600 abitanti per avere un laboratorio di emodinamica; attività laboratorio emodinamica 250 angioplastiche/anno, di cui il 30% primarie e che almeno 60% degli infarti sia trattato con angioplastica primaria entro 90 minuti) .

“Per far valere queste nostre giuste ragioni, ci siamo trovati costretti, nostro malgrado, a presentare ricorso avverso per l’annullamento del Decreto Regionale n°64 del 16 luglio 2018”.

“Il Cilento non è una riserva indiana – dice il sindaco vallese – Siamo certamente un territorio periferico costituito da  tanti piccoli Comuni, con un basso indice demografico, a cui deve essere garantito, come ad altri territori, il diritto alla salute e i livelli essenziali di assistenza innanzitutto nell’emergenza sanitaria. Nessuno può pensare di far ripiombare il Cilento allo stato di degrado “sanitario” di qualche decennio fà,  quando i suoi cittadini per vedere garantito il proprio diritto alla salute erano costretti ad emigrare in altri territori”.

“Non ho dubbi – conclude Aloia – che i vertici dell’ASL Salerno saranno al fianco delle Comunità Cilentane per far valere queste ragioni. Non ho dubbi che i vertici dell’ASL Salerno faranno di tutto per potenziare gli Ospedali Cilentani (Agropoli, Sapri, Vallo della Lucania)”.

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