Prosegue senza sosta l’attività di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali da parte del Nucleo di Polizia Locale di Capaccio Paestum.
Le indagini e le contestazioni
L’ennesimo intervento portato a termine dalla Comandante, Tenente Clelia Saviano, unitamente al personale tecnico del Nucleo Provinciale Guardie Giurate Ambientali Accademia Kronos APS, ha consentito di individuare e segnalare all’Autorità Giudiziaria, dopo una intensa attività di indagine, il titolare di un noto allevamento zootecnico con annesso caseificio, per illecito smaltimento dei reflui provenienti dalle operazioni di mungitura e di trasformazione del latte ma anche per illecita attività di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi (taniche contenenti sostanze acide) e non pericolosi (effluenti zootecnici) poiché privo di qualsiasi comunicazione sull’utilizzazione agronomica.
Gli agenti hanno accertato che l’imprenditore, tramite un sofisticato sistema di pozzetti e condotte recuperava il siero di latte e le acque reflue provenienti dalle operazioni di lavaggio per poi smaltirle illecitamente sulla lettiera e portarla poi sui propri terreni.
Una pratica illegale tanto più che l’imprenditore impiegava per le operazioni di lavaggio delle condotte e tubazioni del latte delle sostanze acide pericolose per l’ambiente.
Le altre criticità rilevate
Nel prosieguo dell’attività ispettiva gli agenti hanno anche accertato l’imprenditore non aveva posto in essere alcun sistema atto ad intercettare i reflui e le acque di lavaggio degli impianti di mungitura che si disperdevano sul suolo per poi essere assorbiti e dare origine ad un diffuso fenomeno di inquinamento.
Il gestore dell’azienda in cui vi erano diverse centinaia di capi di bestiame, non aveva inviato, inoltre, alcuna istanza alla Regione Campania e al comune al fine di poter utilizzare quali ammendanti gli effluenti zootecnici, una circostanza che di fatto determinava che gli effluenti smaltiti in modo irregolare fossero considerati a tutti gli effetti rifiuti speciali non pericolosi.
Al termine dell’attività il personale, alla luce di quanto accertato procedeva a denunciare in stato di libertà il titolare dell’allevamento con annesso caseificio, anche per illecita gestione di rifiuti poiché sprovvisto di formulari di identificazione rifiuti, registro carico e scarico e muda, una circostanza che non gli consentiva di giustificare l’avvenuto corretto smaltimento di diverse categorie merceologiche di rifiuti oltre a rifiuti speciali non pericolosi ed in particolare i reflui provenienti dalla lavorazione del latte (siero magro, latticello, scotta ed acque di processo delle paste filate) ma anche per aver smaltito illecitamente rifiuti speciali non pericolosi ed in particolare i reflui provenienti dalla lavorazione del latte (siero magro, latticello, scotta ed acque di processo delle paste filate sui terreni aziendali).