Non è una festa qualunque, non lo è mai stata. La celebrazione di San Matteo, patrono di Salerno, è il momento in cui la città si ferma, si stringe e si riconosce.
Le celebrazioni
Ieri i salernitani hanno vissuto ancora una volta la loro festa più attesa, quella che mescola fede, tradizione e folklore, e che rappresenta l’anima stessa della comunità. La giornata di ieri si è aperta con il solenne Pontificale nella Cattedrale di Salerno, presieduto da Sua Eminenza il Cardinale Angelo De Donatis, Penitenziere Maggiore di Papa Leone XIV. Una celebrazione intensa, partecipata da un Duomo gremito di fedeli e impreziosita dalla presenza delle più alte autorità civili e militari. Nella sua omelia, il Cardinale ha invitato i salernitani a vivere radicalmente il Vangelo, sull’esempio dell’Apostolo Matteo.
In migliaia per onorare la Solennità di San Matteo
«La parola seguimi non ha alcuna introduzione, nessuna premessa, nessuna spiegazione… Quando il Signore dice a qualcuno “seguimi”, sta chiedendo tutto, davvero tutto. Si mette in moto l’amore». Anche le autorità presenti hanno voluto lanciare un messaggio forte e chiaro: un invito alla pace, alla concordia e al dialogo tra i popoli. Il pomeriggio è stato segnato dall’attesissimo momento della processione, che alle ore 18 ha visto le statue dei Santi varcare le porte del Duomo e attraversare le vie cittadine. Migliaia di fedeli hanno preso parte al corteo, seguendo con devozione il percorso – quest’anno leggermente modificato a causa dei lavori sul Corso Vittorio Emanuele.
Le tappe
Le tappe più sentite, come sempre, hanno scandito il cammino: la benedizione al mare in piazza Dante, la sosta a Palazzo di Città e la tradizionale fermata a Largo Campo, illuminata dalla suggestiva cascata di coriandoli, uno dei momenti più amati dai salernitani. La processione si è conclusa con il rientro in Duomo e la Santa Messa serale, che ha suggellato una giornata intensa. Poi, a mezzanotte, il cielo e il mare si sono vestiti di luce con il grande spettacolo pirotecnico, che ha colorato Salerno ed emozionato i tantissimi presenti. Così la città ha salutato il suo Santo Patrono. Una festa che parla di appartenenza, di radici e di un amore per Salerno che ogni 21 settembre si rinnova con forza.