“Mentre il medico studia, il malato muore.” È con questa espressione che i gruppi consiliari di minoranza, altaVoce e il gruppo rappresentato dal consigliere dott. Marcello Ametrano, affidano la loro dura denuncia all’opinione pubblica. Una presa di posizione forte, firmata dall’avv. Nicola Botti, consigliere comunale e portavoce di altaVoce, che mette nuovamente sotto accusa la gestione dell’Ambito Sociale S8.
Le contestazioni
Al centro della contestazione, il secondo consecutivo rinvio della riunione del Coordinamento dell’Ambito. Dopo il primo slittamento registrato nel mese di maggio, anche l’incontro previsto per mercoledì 18 giugno è stato posticipato a data da destinarsi. Le motivazioni ufficialmente addotte – “problemi organizzativi” – vengono definite dai rappresentanti della minoranza come “un pretesto falso e approssimativo”, dietro cui si celerebbero invece “gravi inidoneità”. Una condizione, questa, che secondo l’opposizione rischia di compromettere l’erogazione stessa dei servizi essenziali destinati ai cittadini più fragili.
La denuncia: “Gravi vuoti di legittimità”
“L’Ambito Sociale S8 – si legge nella nota- dovrebbe essere il motore per l’erogazione di prestazioni fondamentali per la nostra comunità. Ma con l’attuale maggioranza si è trasformato in un pantano burocratico che penalizza proprio chi ha più bisogno”. A preoccupare, inoltre, sarebbero “gravi vuoti di legittimità” riferiti ad alcuni funzionari dell’Ambito, elementi che – a detta dei consiglieri – “metterebbero ulteriormente a rischio l’intero impianto dei servizi”. “Ancora una volta la maggioranza a causa della sua irresponsabilità e limitatezza – denunciano – sferra l’ennesimo colpo che direttamente ferisce e indebolisce il cittadino già debole”.
Le richieste
I consiglieri chiedono un intervento deciso della Regione Campania e un’assunzione di responsabilità da parte dei sindaci dell’Ambito. L’invito è chiaro: “La Regione deve decidere: continuare a tutelare il disastroso lavoro portato avanti da tre amministratori vallesi, o finalmente tutelare l’interesse di migliaia di cittadini in difficoltà?”. Ai primi cittadini si chiede di smettere di essere “spettatori passivi di atti scorretti” e di esercitare finalmente il proprio ruolo per avviare un cambiamento reale. “In attesa di risposte – conclude la nota – continueremo a rappresentare la voce di chi oggi è ingiustamente privato dei propri diritti, a vigilare, a lottare per una gestione trasparente ed efficace del Piano di Zona S8.”