Resta ancora senza soluzione la delicata vicenda dei rifiuti stoccati presso l’impianto della SRA di Polla, ex centro di recupero per rifiuti speciali non pericolosi oggi in fallimento e al centro di un’inchiesta internazionale sul traffico illecito di rifiuti tra Italia e Tunisia. Il sito, situato nella zona industriale di via Sant’Antuono, è ancora pieno di rifiuti che attendono di essere rimossi. L’operazione di bonifica, però, richiederebbe un investimento di oltre 500mila euro, una cifra che il Comune non è in grado di sostenere.
Il sindaco Loviso: pressing alla Regione
La speranza è riposta nella Regione Campania, ma ad oggi – nonostante numerose richieste formali di incontro – non è arrivata alcuna risposta da parte del vicepresidente della Giunta, Fulvio Bonavitacola. “Abbiamo inviato una nuova comunicazione al commissario giudiziale del concordato per chiedere una proroga dei termini procedimentali – ha spiegato il sindaco Massimo Loviso – nella speranza che la Regione intervenga almeno con un contributo iniziale per l’avvio della rimozione parziale dei rifiuti”.
Si riaccende il dibattito
Intanto, mentre l’area resta sotto la custodia del Comune, la Visama – proprietaria del suolo – è uscita definitivamente di scena dopo una lunga battaglia legale. Il peso dell’intera gestione resta quindi sulle spalle dell’amministrazione locale, che ha già predisposto un piano di bonifica sulla scia della revoca, da parte della stessa Regione, dell’autorizzazione ambientale all’impianto. Il caso SRA torna così al centro del dibattito, tra criticità ambientali, rimpalli istituzionali e un silenzio regionale che rischia di trasformare l’emergenza in una bomba ecologica.