Il Napoli ha conquistato il suo quarto Scudetto, un traguardo storico che porta con sé un pezzo del Cilento. Tra gli artefici di questo successo, spicca il Direttore Sportivo Giovanni Manna, cilentano doc e al suo primo anno con il club di De Laurentiis.
Nato nel 1988, Manna è originario di Cardile, frazione del Comune di Gioi. La sua carriera ha preso il via come Club Manager a Forlì nella stagione 2013/2014, per poi proseguire in Svizzera con il Lugano prima di approdare alla Juventus nel luglio 2019 come responsabile della Primavera.
Le mosse decisive di mercato: la rivoluzione di Manna
Le operazioni di mercato orchestrate da Giovanni Manna sono state cruciali per ridare una nuova, vincente, identità a una squadra che sembrava essersi smarrita dopo la deludente stagione precedente. Nonostante la discussa cessione di Kvaratskhelia, il Napoli è riuscito a risalire sul tetto d’Italia.
Il primo, significativo, acquisto è stato quello di Alessandro Buongiorno. Il DS Manna, in collaborazione con Antonio Conte, ha anticipato la concorrenza, inclusa quella dell’Inter, raggiungendo un accordo con il difensore e il suo entourage. L’intesa con il Torino è stata raggiunta sulla base di 35 milioni di euro più 5 di bonus.
Dal ko iniziale al ribaltamento: McTominay e Lukaku decisivi
Un altro momento chiave del mercato si è registrato dopo la prima giornata di campionato, che ha visto il Napoli sconfitto per 3-0 sul campo del Verona. Questo risultato ha accelerato le trattative per gli acquisti di Scott McTominay e Romelu Lukaku. L’operazione per lo scozzese è nata in seguito a un colpo di scena nella trattativa per Brescianini. Il centrocampista, ex Frosinone, sembrava destinato al club di De Laurentiis, ma un cambio degli accordi all’ultimo secondo ha fatto saltare l’affare, con il giocatore che è stato poi acquistato dall’Atalanta. Questo episodio ha rappresentato un turning point fondamentale per la stagione azzurra.
La gestione Kvaratskhelia: forza e visione per il collettivo
La partenza di Kvicha Kvaratskhelia sembrava poter compromettere le ambizioni del Napoli, ma si è invece trasformata in una dimostrazione di forza gestionale e tecnica. Giovanni Manna ha saputo riorganizzare la rosa con intelligenza, puntando su profili funzionali e su un progetto solido. Nel contempo, Antonio Conte ha fornito un’identità chiara alla squadra, forgiandola nel carattere e nella continuità di rendimento.
Senza una delle sue stelle più luminose, il Napoli ha esaltato il collettivo, trasformando una perdita dolorosa in un nuovo punto di partenza, culminato con il ritorno del tricolore allo stadio Maradona.