A 100 anni dalla sua nascita e a 70 anni dalla sua morte. Il 2023 è l’occasione per ricordare un poeta, scrittore, politico e ricercatore del Sud, per troppo tempo dimenticato, Rocco Scotellaro. La rassegna culturale “Incontri in Biblioteca” a Polla ha scelto di ricordare il poeta lucano che ha indagato le condizioni di povertà del Sud, attraverso una formula diversa finora praticata, quella cioè del teatro, con la piéce “Il Sindaco contadino: Rocco Scotellaro” ideata e messa in scena da Ulderico Pesce, il prossimo 25 Agosto alle ore 21.00 a Polla presso l’auditorium Santo Nicolicchio.
Le opere
Gran parte degli scritti e delle composizioni di Scotellaro furono pubblicate postume, anche grazie all’impegno e all’interessamento di Carlo Levi e Manlio Rossi-Doria, e valsero all’autore lucano diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Viareggio e il Premio San Pellegrino, entrambi nel 1954. L’ambito letterario in cui Scotellaro si dimostrò più prolifico fu la poesia (con oltre un centinaio di composizioni), ma fu autore anche di un romanzo (L’uva puttanella), un’inchiesta (Contadini del sud), un’opera teatrale (Giovani soli) e diversi racconti, raccolti nell’opera “Uno si distrae al bivio”.
Lo spettacolo “Il sindaco contadino”
Lo spettacolo teatrale “Il sindaco contadino” racconta la vita di Rocco Scotellaro, sindaco socialista di Tricarico e poeta della civiltà contadina del Sud Italia. Punto centrale della pièce è il suo ruolo di giovane sindaco di Tricarico, eletto nel 1946, a 23 anni, anche dalle contadine del paese che votano per la prima volta e vedono in lui una possibilità di riscatto sociale. In occasione delle elezioni del 1946 conobbe a Tricarico Carlo Levi, sceso per far votare per la Repubblica, che lo definì: la luce del Sud, investendo sul giovane lucano le sue aspettative.
L’opera
L’opera letteraria, l’impegno politico e sociale di Scotellaro sono raccontate attraverso le parole e i gesti di Ulderico Pesce, noto regista e attore lucano Ulderico Pesce è nato in Basilicata, a Rivello. Allievo dell’Accademia di Teatro di Mosca diretta da Anatoli Vassilev, ha lavorato come attore con Luca Ronconi, Carmelo Bene, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Sbragia, Gabriele Lavia, Gastone Moschin, Antonio Calenda, Franco Branciaroli, Monica Guerritore, Erik Baranowski ed altri. Ha creato progetti con le Università di Berlino, Parma, Roma, Potenza e Matera. Ha portato in scena opere le cui tematiche sono strutturate sulla memoria, l’identità storica, la rilettura dei classici, i problemi ambientali e del mondo del lavoro. Ha pubblicato “Trilogia dei deboli” per Lilitbooks con prefazione di Sigfrido Ranucci di Report che contiene le opere teatrali “L’innaffiatore del cervello di Passannante”. “Petrolio” e “FIATo sul collo.