Il lungomare di Ponente a Ascea Marina è al centro di una dura polemica. Il gruppo consiliare “Ascea in Testa” denuncia da mesi le “gravi condizioni di degrado, abbandono e pericolo” di un ampio tratto, situazione che, a loro dire, perdura da oltre otto mesi. Questa segnalazione, inviata agli uffici comunali, ha ricevuto una replica dal sindaco Stefano Sansone, il quale l’ha definita “fuorviante” e “irresponsabile”.
Il gruppo di opposizione, formato da Silvia Chirico, Pasquale D’Angiolillo e Luca Di Genio, contesta fermamente la posizione del sindaco. In una nota, affermano: “È fuorviante negare l’evidenza. È irresponsabile minimizzare. È offensivo, infine, attaccare chi esercita il proprio ruolo di controllo democratico.”
Tra riconoscimenti e ritardi: la replica dell’opposizione
La reazione del sindaco Sansone, secondo “Ascea in Testa”, si sarebbe concentrata su un “discorso autocelebrativo”, richiamando riconoscimenti come la quarta vela di Legambiente e l’appellativo di “comune amico delle tartarughe marine”, anziché affrontare le problematiche concrete del lungomare. L’opposizione riconosce il valore di tali premi, ma sottolinea che “non si governa solo con i riconoscimenti: si governa con i piani, i bilanci, le azioni concrete.”
Inoltre, si solleva un interrogativo sui tempi di intervento: “se oggi si annunciano accordi con la Provincia, risorse regionali, barriere e ripascimenti, noi ci chiediamo: perché non lo si è fatto prima? Perché ogni anno, puntualmente, si verificano gli stessi crolli e non si prevedono mai risorse strutturali per prevenire?”
L’impatto sul territorio e la mancata comunicazione
Il sindaco avrebbe tentato di ridimensionare il problema, definendolo “100 metri su sei chilometri di spiaggia”. Tuttavia, il gruppo consiliare “Ascea in Testa” ribatte che si tratta di “uno dei punti più frequentati e urbanizzati”, la cui inaccessibilità incide “sulla sicurezza, sul decoro urbano e sull’immagine del paese”.
Un altro punto di attrito riguarda una presunta mancata “nota” preventiva all’Amministrazione da parte dell’opposizione. Quest’ultima dichiara che la nota è stata regolarmente inviata e che una sua eventuale mancata lettura da parte del sindaco “aggrava – non assolve – le responsabilità di un’amministrazione che non ascolta, non legge, non risponde.”
Otto mesi di inerzia e la richiesta di trasparenza
La denuncia di “Ascea in Testa” va oltre: il problema del lungomare sarebbe stato segnalato “da mesi, anche nel corso del dibattito consiliare”, con la proposta di sollecitare la Protezione Civile e l’utilizzo di fondi per la somma urgenza. L’opposizione critica l’inerzia dell’Amministrazione, affermando che “nessuno ha fatto nulla” e che solo ora, “dopo l’attenzione pubblica, si annunciano finanziamenti e accordi di programma.”
Viene smentita anche la tesi dei “danni di marzo”, poiché i primi crolli risalirebbero all’ottobre 2024, come documentato da “fotografie, testimonianze e verbali”. In merito all’annuncio di un possibile finanziamento da 300.000 euro, l’opposizione, pur considerandolo positivo, chiosa: “non cancella i ritardi, né giustifica l’assenza totale di una pianificazione preventiva.” La costante mancanza di un “piano di manutenzione strutturale” viene evidenziata come una criticità persistente.
La visione dell’opposizione: “Fiat veritas, servetur Ascea”
Il gruppo “Ascea in Testa” respinge l’accusa di danneggiare l’immagine del paese con le proprie denunce. Al contrario, sostengono: “Non siamo noi a danneggiare Ascea. La danneggia chi la lascia in queste condizioni.” Viene citato un principio opposto a quello di chi, secondo loro, vorrebbe “tacere per non disturbare il fragile equilibrio della propaganda”: “Fiat veritas, servetur Ascea: che si dica la verità, per salvare davvero questo paese.”
Il lungomare di Ascea è definito “simbolo identitario e motore turistico”. L’opposizione conclude affermando che continuerà a “esercitare il nostro ruolo con serietà e determinazione, denunciando ciò che non va, vigilando su ciò che si omette, e soprattutto proponendo soluzioni reali per un territorio che merita molto di più delle parole.” La verità, si conclude, è più forte della retorica, e l’impegno è quello di “vigilare, proporre e pretendere ciò che spetta alla comunità di Ascea.”