La controversia sull’installazione di un’antenna 5G nella zona delle Saline di Palinuro sfocia nel sequestro dell’area. Dopo la sospensione dei lavori decretata dal Tar, la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ha disposto il sequestro preventivo del cantiere. L’operazione è stata eseguita dai Carabinieri Forestali del Nucleo “Parco” di Pisciotta, coordinati dal tenente colonnello Marcello Russo.
Sopralluogo rivela presunte violazioni ambientali e autorizzative
Il provvedimento di sequestro è scattato a seguito di un sopralluogo che avrebbe evidenziato presunte irregolarità nelle autorizzazioni rilasciate per la costruzione dell’impianto. Secondo quanto emerso, sarebbero state riscontrate violazioni in materia di impatto ambientale in un’area considerata di elevato pregio naturalistico e paesaggistico, situata all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Denuncia di privati e mobilitazione popolare all’origine dell’inchiesta
L’indagine della magistratura è nata da una denuncia presentata dalla struttura ricettiva “Camping Amanti del Mare”, assistita dall’avvocato Riccardo Natale, e dal condominio confinante. Tuttavia, un ruolo significativo nel sollecitare l’intervento della Procura ha avuto anche la crescente mobilitazione popolare.
Manifestazione pubblica a Palinuro: il Comitato “Difesa Salute e Paesaggio” presenta la propria documentazione
Proprio poche ore dopo il sequestro, nel pomeriggio del 1° maggio, si è tenuta una partecipata manifestazione pubblica in piazza Virgilio, nel cuore di Palinuro. Durante l’assemblea, il Comitato civico “Difesa Salute e Paesaggio”, nato tra i comuni di Camerota, Centola e Pisciotta, ha illustrato la documentazione a sostegno delle proprie tesi, denunciando la superficialità con cui sarebbero state rilasciate le autorizzazioni per l’installazione dell’antenna.
Assenza del sindaco alla manifestazione, attesa per la revoca in autotutela
Il sindaco di Centola, Rosario Pirrone, che nei giorni scorsi aveva promesso al comitato l’avvio di una procedura di revoca in autotutela delle autorizzazioni rilasciate dall’ufficio tecnico comunale, non ha preso parte all’incontro pubblico. Resta quindi da verificare l’effettivo avvio di tale procedimento, mentre l’attenzione si concentra ora sugli sviluppi dell’inchiesta condotta dalla Procura di Vallo della Lucania.