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Casalbuono e Montesano: “La diga non s’ha da fare”. Il No dal comitato Nessun Dorma

E’ ferma l’opposizione del comitato Nessun Dorma alla progettualità che riguarda la diga che il Consorzio di bonifica Vallo di Diano Tanagro vorrebbe realizzare tra Casalbuono e Montesano sulla Marcellana. Al progetto iniziale sono state apportate delle modifiche, ed anche quest’ultime non sono accettate dal Comitato che in sostanza dice di “NO” all’opera sia come era stata intesa inizialmente e sia nelle sue varianti progettuali. Dopo la pubblicazione del Dossier finale da parte del Consorzio di Bonifica Vallo di Diano e Tanagro, che si trova sul sito https://www.bonificatanagro.it/progetto-di-dibattito-pubblico-diga-di-casalbuono-diga-di-montesano-sulla-marcellana/ e le annesse considerazioni espresse sia nelle raccomandazioni del Ministero che dal Consorzio stesso, il Comitato Nessun Dorma dice “No alla diga” e soprattutto all’alternativa progettuale numero 3, che secondo la relazione, dovrebbe essere quella su cui puntare per un progetto definitivo.

Il NO del Comitato Nessun Dorma

Secondo quanto si legge dal Dossier finale l’alternativa numero 3 sarebbe composta da una “traversa fluviale nel sito A di Casalbuono e dalla diga nel sito D di Montesano sulla Marcellana“; nel dettaglio l’”Alternativa A3 una traversa in A, di altezza pari a 15,0m e Volumetria complessiva di circa 0,07Mm3, una diga in D, di altezza pari a 45,50m e Volumetria complessiva di circa 9,0Mm3] Appare allo stato l’alternativa che, in relazione alle indagini oggi disponibili, offre maggiori garanzie rispetto alla presenza della faglia capace e del livello di permeabilità del sito di Casalbuono (diversamente dalla permeabilità del sito di Montesano che offre notevoli garanzie di tenuta dell’invaso), nonché dell’esigenza di rispettare i tempi della concessione MASAF nell’ambito dello stanziamento economico fisso a 2milioni di euro e di assicurare una sostenibilità gestionale dell’intero schema di derivazione ed invaso“.

Le criticità

Secondo il Comitato, si ritornerebbe ad un “Terna2”, ossia si legge in una nota: “la diga di Casalbuono si è rimpicciolita fino a diventare rispetto all’idea iniziale una semplice buttatora e tutto ricade sul comune di Montesano” ed inoltre, viene contestato anche il fatto che adottando quest’alternativa progettuale si elimini uno degli obiettivi iniziali e fondamentali condivisi dal Consorzio, ovvero la laminazione delle piene una realizzazione che avverebbe solo dopo analisi ed approfondimenti come raccomandato anche dal Ministero competente nel dossier finale, poichè “appare improponibile, date le criticità geologiche incontrate, saltare la progettazione di fattibilità per avviarsi direttamente ad una progettazione definitiva”.

Criticità evidenziate anche nella nota del comitato il quale evidenzia che “la presenza della diga unita alle problematiche geomorfologiche che il sito del Porcile presenta innalzerebbe esponenzialmente i rischi di destabilizzazione dell’equilibrio già precario dell’area e di rottura della diga stessa“, connesse soprattutto alla questione della Segnalazione di una “faglia capace” nel sito di Casalbuono .

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