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Capaccio Paestum: un monumento per ricordare l’operazione Avalanche

Il Comune di Capaccio Paestum, intende realizzare un'opera monumentale per ricordare l0operazione Avalanche del 1943

A cura di Roberta Foccillo
Pubblicato il 4 Luglio 2022
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Operazione Avalanche

CAPACCIO PAESTUM. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franco Alfieri, intende realizzare un’opera monumentale per non dimenticare il valore della libertà; “Avalanche ’43 la storia viene dal mare”, questo il nome dato al progetto.

Nello specifico si punta alla realizzazione di un monumento per non dimenticare il sacrificio per la conquista della libertà e la potenza della memoria per il futuro dei ragazzi; sorgerà nei pressi dell’area demaniale marittima, a ridosso del Bunker tedesco, in località Licinella; dove lo sbarco americano, trovò il primo approdo.

Il progetto, ha già ottenuto il pieno riconoscimento morale, artistico e storico dallo Stato del Texas; determinato da un profondo legame storico tra Capaccio Paestum e Austin, capitale dello Stato.

Il commento

“Il progetto, ha la forza di creare un ponto sinergico tra la nostra amata città e la possente energia delle Silicon Hills Texane– così fa sapere il sindaco Franco Alfieri; capace di generare un rinnovato spirito di iniziative nel nostro tessuto cittadino e la nostra economia, anche dopo un periodo in cui la pandemia ha rallentato tutto”.

Ecco cosa fu l’operazione Avalanche nel 1943

Lo sbarco a Salerno (nome in codice operazione Avalanche), un’operazione militare di sbarco anfibio messa in atto dagli Alleati lungo le coste del golfo della città di Salerno il 9 settembre 1943; nel corso della campagna d’Italia della seconda guerra mondiale.

Con questa operazione, gli alti comandi alleati intendevano costituire un’importante testa di ponte nel territorio dell’Italia continentale; il cui obiettivo era di creare un trampolino di lancio per la conquista di Napoli e del suo fondamentale porto; utile per rifornire le truppe alleate impegnate sul fronte italiano.

Le forze statunitensi della 5ª Armata statunitense del generale Mark Clark, impegnate nello sbarco, successivamente raggiunte dalle forze dell’8ª Armata britannica di Bernard Montgomery; provenienti da sud (operazione Baytown); assieme alle quali avrebbero poi attaccato le postazioni difensive tedesche del Volturno e della Gustav nell’Italia centrale.

Nonostante alcuni limitati successi iniziali, le truppe del generale Clark vennero violentemente contrattaccate dalle forze tedesche che il feldmaresciallo Albert Kesselring; riuscito a concentrare sulle alture dominanti il golfo di Salerno; gli anglo-americani si trovarono in grande difficoltà e il generale Clark temette un disastro.

Attaccando lungo il corridoio del fiume Sele, che rappresentava uno spartiacque naturale tra i due corpi d’armata sbarcati nel golfo di Salerno, i tedeschi arrivarono molto vicini allo sfondamento; ma la tenace resistenza anglo-americana e il supporto dell’artiglieria alleata scongiurarono il pericolo.

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