Attualità

Vatolla, un tesoro dell’entroterra cilentano che merita di essere visitato

Vatolla: Un borgo cilentano medievale con vicoli tortuosi e stradine affascinanti in cui natura, storia e  cultura si intrecciano indissolubilmente.

Rossella Tanzola

13 Maggio 2022

Vatolla è una delle frazioni del comune di Perdifumo. Un borgo medievale con vicoli tortuosi e stradine affascinanti in cui natura, storia e  cultura si intrecciano indissolubilmente.

Il nome deriva da Batulla, batus, una zona a tratti impervi, il cui significato letterale sta ad indicare un “luogo di rovi”. Il paese presenta circa 500 abitanti ed è posizionato a 465 metri sul livello del mare, vicino al Monte Stella. La località gode di terreni fertili e argillosi che consentono la coltivazione della cipolla, una delle principali attrazioni del posto. La posizione garantisce un’ottima esposizione e un clima favorevole alla produzione di verdure e ortaggi, alimenti alla base della dieta mediterranea.

Dal profumo delicato e dal sapore molto dolce la cipolla di Vatolla è un presidio Slow Food che rientra nel Patrimonio UNESCO. La regione Campania l’ha inserita nei prodotti tipici di tutela e nel gruppo di azione locale (GAL Cilento Regeneratio). Ha molte proprietà benefiche come l’elevata digeribilità e la presenza dei flavonoidi che svolgono un’azione benefica sul sistema cardio – vascolare. Inoltre, possiede la capacità di non far lacrimare durante il taglio e la preparazione. Secondo la tradizione popolare i semi della cipolla di Vatolla arrivarono dall’Oriente prima dell’anno Mille, furono portati dai monaci basiliani rifugiatisi nelle aree interne del Cilento e dell’Italia Meridionale in fuga dalle persecuzioni iconoclaste. Il seme viene piantato a metà gennaio e raccolto tra giugno e luglio.

All’interno del borgo potete ammirare il suggestivo Palazzo Vargas Macciuccia di età longogarda. Della struttura originaria si conserva il cortile interno, le torri circolari angolari e la residenza del castellano. Oggi è sede della fondazione Giambattista Vico, un filosofo napotetano che per volere di suo padre intraprese gli studi giuridici fino a quando il monsignore Gerolamo Rocca gli chiese di fare da precettore ai suoi nipoti all’interno di questo castello.

“La maraviglia è figliuola dell’ignoranza; e quanto l’effetto ammirato è più grande, tanto più a proporzione cresce la maraviglia”.

Giambattista Vico

Il giovane acculturato soggiornò a Vatolla per ben nove anni, dal 1686 al 1695. La permanenza in questo prezioso posto fu una tappa importante per la sua formazione grazie alla possibilità di accedere alla biblioteca del convento di Santa Maria della Pietà e studiando esponenti come Platone, Tacito, Botero etc. Il contatto con la natura, i prodotti offerti dalla terra, l’isolamento e la lettura lo portarono ad uno studio dettagliato e profondo elaborando gran parte del suo pensiero filosofico e letterario che oggi conosciamo.

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