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Stazione di Vallo: braccio di ferro tra Casal Velino ed Rfi

Gestione area esterna allo scalo e denominazione della stazione di Vallo, il Comune di Casal Velino e Rfi finiscono davanti al Tar

A cura di Gennaro Maiorano
Pubblicato il 15 Marzo 2022
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Stazione Vallo della Lucania

CASAL VELINO. Stazione di Vallo della Lucania contesa. Braccio di ferro tra Rfi e Comune di Casal Velino sul piazziale antistante le scalo e la denominazione. Tra le richieste, infatti, vi è quella di modificarne il nome, aggiungendo al toponimo Vallo della Lucania anche quello del comune ove ricade la stazione ferroviaria, ovvero Casal Velino.

Stazione di Vallo della Lucania: le questioni al centro del giudizio

La questione è finita pure sul tavolo dei giudici e trae origine nel 2017, allorquando l’amministrazione comunale deliberò «che il Consiglio Comunale demandi al Sindaco e, per esso, agli Uffici competenti l’adozione degli atti propedeutici alla indizione di apposita Conferenza di Servizi” all’espresso e dichiarato fine di “discutere e dirimere le questioni attinenti lo scalo ferroviario presente all’interno del territorio del Comune di Casal Velino, denominato “Vallo della Lucania – Castelnuovo”, nel suo complesso, principalmente sotto il profilo della integrazione del toponimo con l’inserimento del nome “Casal Velino”, anteponendo lo stesso alla attuale denominazione “Vallo della Lucania – Castelnuovo”, nonché per regolamentare l’area in questione, definitivamente destinando la stessa a parcheggio a pagamento»

Il ricorso

Il caso è stato oggetto di un ricorso da parte di Rfi, discusso la scorsa settimana e dichiarato inammissibile. Alla base delle contestazioni della società in particolare la gestione delle aree esterne alla stazione di Vallo della Lucania.

Infatti il Comune di Casal Velino dal 2016 ha proceduto alla regolamentazione della sosta nel piazzale istituendo parcheggi non custoditi, gratuiti per i residenti e a pagamento per i non residenti. Il tutto senza interpellare Rfi.

A margine di un sopralluogo veniva quindi convocato un vertice tra la società e i comuni di Vallo della Lucania, Castelnuovo Cilento e Casal Velino. Quest’ultimo comune “poneva sul tavolo” l’ulteriore questione della denominazione dello scalo. In particolare lamentava che risultava del tutto ingiusto e non più rispondente ai tempi il fatto che la stazione, sebbene posta su territorio di Casal Velino, che ne sosteneva per intero i costi di manutenzione e di miglioramento, riportasse soltanto i nomi delle altre due comunità limitrofe.

Il tavolo tra Rfi e comuni

Il legale di Rete Ferroviaria Italiana ricorda quindi che «il Comune di Casal Velino si impegnava a revocare i provvedimenti con i quali era stato istituito il parcheggio a pagamento nell’area antistante la stazione di Vallo della Lucania, a fronte dell’assunzione di una quota dei costi di gestione anche da parte delle altre due Amministrazioni comunali.

All’esito di tali attività, RFI si riservava la possibilità di valutare la concessione in comodato del piazzale, per la realizzazione del parcheggio a servizio delle tre comunità, nonché ogni attività in merito all’eventuale modifica della denominazione dello scalo ferroviario, con l’aggiunta in coda del toponimo “Casal Velino”».

Tuttavia tali proposte non hanno mai trovato nei fatti attuazione, anzi nell’ottobre 2017 il comune cilentano ha demandato al sindaco Silvia Pisapia di “discutere e dirimere le questioni attinenti lo scalo ferroviario presente all’interno del territorio del Comune di Casal Velino, denominato “Vallo della Lucania – Castelnuovo”, nel suo complesso, principalmente sotto il profilo della integrazione del toponimo con l’inserimento del nome “Casal Velino”, nonché per regolamentare l’area in questione, definitivamente destinando la stessa a parcheggio a pagamento.

Di qui la contestazione di Rfi. Il ricorso, però, è stato giudicato inammissibile considerato anche che lo stesso si basa su un atto di indirizzo che quindi non ha reale valore sostanziale.

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