Cilento

FOTO | Alla scoperta di Piano Vetrale: il paese dei murales

“Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo.”

Rossella Tanzola

7 Marzo 2021

Piano Vetrale è un caratteristico borgo dell’entroterra con poco più di duecento abitanti. Frazione del Comune di Orria, fino agli inizi degli anni sessanta era costituito da due paesini distinti: Vetrale e Piano. Il toponimo Piano, secondo gli studiosi, deriva dal termine “Planus”, con evidente riferimento all’altopiano su cui sorge, mentre Vetrale, di origine molto antica, deriverebbe dal distaccamento, in questi luoghi, di un gruppo di veterani romani  provenienti dalla vicina Gioi, sede di un presidio dell’esercito imperiale.

Il 20 luglio si celebra la festa di Sant’Elia, patrono di Piano Vetrale, Santa Barbara e Buonabitacolo e protettore del fuoco, della pioggia e della siccità. In suo onore merita di essere visitata la Chiesa di Sant’Elia Profeta, fondata intorno all’anno mille dai Monaci Basiliani. Nell’antichità questo tempio era luogo di culto per tre casali: Piano, Vetrale ed Aria, quest’ultimo abbandonato in epoca medievale.

Il paese è raccolto, accogliente e ospitale. I vicoli sono spesso collegati da lunghi archi, presenta viuzze anguste e una quantità innumerevole di murales: la peculiarità più suggestiva e attraente del borgo. Essi si estendono lungo le facciate esterne e i portoni antichi delle abitazioni. Le tematiche più ricorrenti sono scene tratte dalla vita quotidiana rurale, personaggi fiabeschi, segni zodiacali e tradizioni popolari.

“Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo.”

Cesare Pavese – La luna e i falò

L’iniziativa di trasformare il borgo in “un museo a cielo aperto” attraverso i murales, affonda le sue radici alla fine degli anni Settanta del Novecento, grazie all’artista siciliano Pino Crisanti.

Nella realizzazione dei Murales possiamo individuare diversi stile e tecniche: la scuola siciliana attraverso l’esplosione dei colori, la purezza delle forme e i richiami ai miti classici. La scuola napoletana mediante il realismo, la tradizione rurale e il rispetto per l’ambiente. Le cromature scure, gli scenari onirici e le metamorfosi sono invece i tratti distintivi della scuola franco-provenzale.

Visitare il borgo di Piano Vetrale vi consentirà di vivere un’esperienza unica ed affascinante, passeggiando tra quelli che gli studiosi definiscono: “Ricordi totali”.

“Pennello D’Oro” è il titolo di una rassegna di arti figurative articolata in diverse sezioni: collettive di pittura, scultura e fotografia; concorso di pittura estemporanea e murales. L’evento si svolge ogni anno in onore del grande pittore del ‘600 napoletano Paolo De Matteis, che qui ebbe i suoi natali il 9 febbraio 1662.

De Matteis – meglio conosciuto come Paoluccio della Madonnina – fu uno dei migliori allievi, insieme al Solimena, di Luca Giordano. Proprio al volto di De Matteis, è dedicato uno dei murales, in bianco e e nero. Nel centro storico, ubicata in via Paoluccio della Madonnina, potrete ammirare la casa natia del grande artista, a indicarla è una targa fatta apporre dai suoi concittadini.

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