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Agropoli, prime multe nei luoghi della movida

Da Agropoli a Vallo, passando per i centri costieri e i comuni più piccoli, tante polemiche per la movida. Ma regna davvero il caos?

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 24 Maggio 2020
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Movida

AGROPOLI. E’ bastato un video del sindaco Adamo Coppola in cui si annunciava che il sabato sera agropolese si era svolto senza problemi per far scatenare sui social il valzer delle polemiche. In pochi attimi sono rimbalzate le foto degli assembramenti nei principali luoghi della movida, dal Lungomare al Porto, passando per il centro cittadino. E a certificare questo stato di cose ci sono anche le sanzioni comminate dai carabinieri. Ma chi vuol far credere regni il caos sbaglia. I giovani si radunano davanti le attività, consumano cibo e bevande. Provano a trascorrere un sabato sera di divertimento nei limiti dell’emergenza.

“Molti non hanno la mascherina”, contesta qualcuno. E sicuramente è così, ma bisogna valutare questa affermazione anche in base al contesto in cui ci si trova. Ci sono tanti irresponsabili, ma anche molti che davanti ad un bar o ad un ristorante vanno per consumare. Avete mai provato a bere un caffè, una birra, o a mangiare qualcosa indossando la mascherina? C’è poi chi fuma e anche in quel caso il dispositivo di protezione va tolto. Insomma gli assembramenti ci sono, gli irresponsabili pure, ma ci sono anche tanti giovani che le regole le rispettano.

Ma c’è chi vorrebbe più controlli e le proteste non mancano, da Agropoli a Vallo della Lucania dove la modiva in centro è finita anche in questo caso sotto accusa, passando per i centri costieri che in questi giorni hanno fatto registrare i primi grandi esodi di vacanzieri. Non mancano polemiche pure nei centri più piccoli. A Trentinara il sindaco Rosario Carione si è mostrato perplesso per “lo schifo visto in piazza”.

La movida, insomma, per molti è un problema, e nessuno può credere di liberalizzarla del tutto. Ma attenti a scoraggiarla oltre misura o a crocifiggerla, perché abbiamo già visto cosa sono le città senza turisti e possiamo più facilmente immaginare cosa diventerebbero senza neanche una febbrile vita notturna. La verità è che c’è solo un modo per evitare davvero i rischi della movida: moltiplicarla. Cioè diluirla in più quartieri. E dunque bisognerebbe allargare la città, arricchirla di nuovi luoghi e più occasioni di richiamo. Poi ci sono le regole generali da rispettare, e di quelle si occuperanno i vigili.

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