Agropoli, ore 8 di lunedì 27 aprile. E’ il giorno della parziale riapertura disposta dal governatore Vincenzo De Luca. Con un’ordinanza del 25 aprile scorso, infatti, il presidente della giunta regionale aveva previsto, tra l’altro, la possibilità di svolgere attività motoria all’aperto dalle 6.30 alle 8.30 e dalle 19 alle 22. C’è quindi chi ha pensato bene di riversarsi in strada per una corsa e più semplicemente per una passeggiata.
La ripartenza: gente in strada ma senza rispettare le prescrizioni
Il divieto di assembramenti viene meno, perché spesso ci si raduna anche in gruppi per scambiare quattro chiacchiere con chi fino al giorno prima si era visto e sentito soltanto tramite un telefono; anche l’obbligo di utilizzare mascherine per qualcuno viene meno. “Sono un problema per chi corre, evidentemente De Luca non l’ha mai fatto”, dice un runners agropolese.
Alle 9 e in giro c’è ancora gente. Sarà così per quasi tutta la mattina. L’obbligo di uscire dalle 6.30 alle 8.30 è tutt’altro che rispettato alla lettera, ma dopo quasi due mesi in casa c’è anche da capirlo. C’è poi chi contesta l’ordinanza del Governatore: “Queste disposizioni sono cervellotiche – dice un cittadino di Agropoli – uscire soltanto in orari prefissati favorisce l’assembramento, usare poi le mascherine per fare attività sportiva è come un invito ad evitare”.
La situazione in Cilento
Ma Agropoli non è un caso isolato. In diverse località del comprensorio cilentano ieri la gente è tornata in strada, soprattutto durante la mattina. Il pomeriggio il clima è tornato a quello di una pandemia. Oggi stesso risultato, forse complice anche la “minaccia” di De Luca di richiudere tutto se non ci fossero stati comportamenti responsabili.
Le attività
Sul fronte attività gastronomiche la ripartenza si rivela tra luci ed ombre. Soprattutto le pizzerie hanno beneficiato della parziale riapertura. Molte attività hanno comunque deciso di restare chiuse: costi eccessivi e guadagni irrisori, dicono molti.