Attualità

Piaggine, vescovo Miniero alla comunità parrocchiale: “siate compresivi”

Aperto un dialogo tra sua eccellenza e il comitato

Katiuscia Stio

17 Febbraio 2020

PIAGGINE. «Siate comprensivi e pregate affinché vengano ordinati nuovi sacerdoti, santi sacerdoti. Più ragazzi che si avviano alla via ecclesiastica». Queste le parole del vescovo della diocesi Vallo della Lucania Ciro Miniero che ieri ha officiato la messa, invitando la comunità piagginese ad accogliere la presenza del parroco provvisorio, don Domenico Sorrenti, e a collaborare con lui per vivere un cammino di fede sereno. Una presenza, la sua, tanto attesa nel borgo della Valle del Calore Salernitano in cui da mesi, ormai, si consuma la richiesta di un parroco fisso alla guida della comunità parrocchiale.

«Se avessi 140 parroci, io ne invierei uno soltanto per voi– ha continuato monsignore – ma purtroppo ce ne sono solo una 80ina e la maggior parte di questa è composta da preti molto anziani, ultrasettantenni. Quello che si sta consumando in questi mesi a Piaggine è una lacerazione del cuore. Siate comprensivi. Ringrazio don Domenico per i sacrifici che fa e che dovrà fare, e un ringraziamento va anche a don Aniello che ha continuato fino alla veneranda età di 85 anni il suo percorso».

Prima dell’inizio della santa messa, un portavoce di alcuni fedeli ha ringraziato sua eccellenza per « rivivere l’emozione di rivederLa. È una giornata di gioia e speranza per tutti noi. Speranza che nasce dalla certezza di voler continuare nel nostro cammino di fede, in piena comunione con la Chiesa ( mai tradita), mostrando e aprendo il cuore buono e cristiano di questa semplice comunità. (…) Sappiamo che la sua presenza qui nasce da atto d’amore. Attendiamo da Lei preziosi consigli affinché i cristiani ferventi e praticanti diventino fermento di tutti. Con Lei salutiamo e ringraziamo don Domenico».

Negli ultimi tempi a Piaggine si è avuta anche la rottura, spaccatura di quello che era nato come Comitato di parrocchiani, unito e coeso, che a gran voce chiedevano un parroco fisso. Dopo il pensionamento dello storico prete don Aniello Palumbo, il vescovo aveva inizialmente affidato la parrocchia a don John Fredy Gutierrez, ma solo in via temporanea, per poi nominare don Loreto Ferrarese, già parroco di Campora e Laurino, a cui si sarebbero aggiunte Piaggine e Valle dell’Angelo. Troppe le parrocchie da gestire, secondo i fedeli, che hanno iniziato a protestare disertando anche le messe e chiedendo con forza la conferma di Don John o di un altro parroco che non fosse già titolare di altre chiese. Don Loreto consegna le sue dimissioni, che però il vescovo non accetta e in via del tutto provvisoria invia Don Domenico Sorrenti, comunque titolare già di altre parrocchie, Castel San Lorenzo e Felitto, e quindi non rispondente alle richieste avanzate dalla comunità.

A questo punto il Comitato si divide in due fazioni: chi accetta l’arrivo di don Sorrenti riprendendo a frequentare le attività e presenziare alla messa, e chi invece ancora deserta la messa e, a questo punto, chiede il ritorno di don Loreto. L’arrivo del vescovo nella comunità piagginese, ieri, aveva fatto sperare in una soluzione definitiva. Dopo la celebrazione della messa, una delegazione del comitato che ancora resiste è stata ricevuta dal vescovo Miniero in sacrestia.

«Ringraziamo il vescovo per la sua venuta a Piaggine, dopo 7 anni di assenza. Gli abbiamo contestato l’arrivo tardivo, rispetto alle dinamiche che si sono consumate negli ultimi mesi. Per noi non era una questione don John- don Loreto, ma chiedevamo un prete fisso. Non accettiamo don Domenico. Ha spaccato il paese a metà. Tratta le persone in parrocchiani di serie A e di serie B. Abbiamo chiesto il ritorno di don Loreto perché don Domenico, per dinamiche che ha creato lui stesso, non unisce il paese, ma lo spacca ulteriormente in due. Ad esempio, dell’arrivo in paese del vescovo lo sapevano alcune persone già ad inizio settimana scorsa, mentre noi lo abbiamo saputo quando giovedì lo ha ufficializzato in chiesa. Don John aveva il merito di rendere tutti noi protagonisti allo stesso modo, di mettere tutti al centro dell’attenzione. Si respira un clima teso a Piaggine, e di alcune cose il Vescovo non era davvero stato messo al corrente. Ma siamo felici di questa apertura al dialogo con sua eminenza e auspico, anche a nome dei consiglieri di maggioranza e minoranza, che si continui a dialogare» dichiara Emiddio Petraglia, portavoce del Comitato, unitamente al consigliere Angelo Pipolo.

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