SANT’ARSENIO. Il ruolo dell’infermiere nella cura del paziente non solo dal punto di vista medico ma anche psicologico è stato uno dei temi centrali del convegno organizzato dall’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Salerno, in collaborazione con i referenti per il Vallo di Diano, Donato Nuto e Nicola Amabile e che ha visto la partecipazione di oltre 200 persone tra infermieri, operatori socio sanitari e studenti. L’inizio dei lavori, moderati da Luigi Pais de Mori è stato preceduto dai saluti del primo cittadino Donato Pica e del consigliere regionale Franco Picarone.
“Per questo importante convegno – ha dichiarato Cosimo Cicia, presidente dell’OPI Salerno – abbiamo scelto la periferia e non Salerno perché deve essere l’Ordine a raggiungere gli infermieri e non il contrario”. “La nostra abitudine – ha spiegato il dott. Pio Lattarulo – è quella di pensare alle persone assistite, ma si fa poca riflessione sui curanti. Nel corso della mia esperienza professionale mi sono reso conto che il sovraccarico di pressioni può bruciare il professionista. Ecco perché è importante analizzare, sia in maniera introspettiva che in gruppo, quelle che sono le ricadute legate alle eccessive pressioni”.
Il ruolo della cura e dell’assistenza per la crescita della società è stato invece il tema trattato dal dott. Edoardo Manzoni che ha evidenziato l’enorme responsabilità che hanno gli infermieri “che non è solo quella di compiere la loro attività quotidiana, ma di essere anche una memoria dell’assistenza e della cura per tuta la società civile. Senza la cura e senza l’assistenza le società muoiono, è successo così anche alle grandi civiltà. Fare l’infermiere non comporta essere solo scientificamente all’avanguardia ma comporta anche la necessità di rendere forte la relazione di aiuto tra un uomo e un altro uomo perché in questa relazione sta tutto il senso dell’essere una società civile”.