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Appalti truccati a Camerota, si allarga l’inchiesta

L'indagine prosegue

A cura di Carmela Santi
Pubblicato il 14 Agosto 2019
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Appalti truccati a Camerota, si allarga l’inchiesta Kamaraton che nel mese di maggio ha fatto scattare dodici misure cautelari, tra cui gli ex sindaci Antonio Romano e Antonio Troccoli tuttora ai domiciliari.

Avviso di conclusione delle indagini per Valentina Marsicano e Palma Francesca Principe. . Nelle carte della Procura la descrizione dettagliata di quello che sarebbe accaduto nel comune di Camerota sotto la guida del sodalizio Romano Troccoli.

Con gara indetta dal comune alla società partecipata Leon De Caprera è stata affidata nel 2015 la gestione dell’area portuale senza predisporre alcun contratto. Gli amministratori avrebbero omesso di richiedere il pagamento del corrispettivo previsto pari a quasi 900 mila euro per le annualità dal 2013 al 2016. Risulterebbero versati solo 48 mila euro nel 2013 e 10 mila euro nel 2016. Invece avrebbero ricevuto dalla Coraggio in qualità di amministratore della società partecipata diverse “utilità”.

Dall’utilizzo della casse della società a proprio piacimento, all’ormeggio gratuito della propria barca per Antonio Troccoli, e per altri natanti indicati da Romano. Valentina Marsicano quale “materiale esecutore della dazione” unitamente alla Coraggio si sarebbe appropriata di 2500 euro distraendo la somma a favore di Ciro Troccoli, figlio di Antonio ed ex assessore comunale finito agli arresti domiciliari. Un lungo elenco poi di somme di denaro della società utilizzate per finalità non inerenti all’attività della partecipata e spese per acquistare coppe personalizzate, cesti di prodotti tipici, viaggi, cene , trofei e targhe. A finire nell’indagine anche Franca Principe già presidente della medesima società partecipata. Anche durante la sua gestione la Procura avrebbe rilevato distrazione di fondi per prestazioni artistiche, pasti, pernottamenti, servizi promozionali attraverso una TV locale, e per l’acquisto di 15 chilogrammi di salsicce.

Le casse della società partecipata gestite come un bancomat. Solo gli ultimi sviluppi di una bufera giudiziaria che nel mese di maggio si è abbattuta sul comune di Camerota. Spese pazze tra viaggi e non solo addebitate al comune con fatture false. Gare di appalto vinte da imprenditori compiacenti in cambio di tangenti dopo le assunzioni di parenti dei politici. L’amministrazione comunale era diventata un affare per pochi amici. Bufera giudiziaria sul comune di Camerota. La Procura di Vallo ha portato alla luce un vasto giro di corruzione, appalti truccati, assunzioni sospette e favori. I carabinieri della compagnia di Sapri agli ordini del capitano Calcagnile e i militari di Camerota, con il maresciallo Carelli, il 16 maggio diedero esecuzione alle misure cautelari ed eseguirono 19 perquisizioni domiciliari.

Nei guai oltre all’ex sindaco Romano, l’ex vicesindaco Fernando Cammarano e l’ex amministratore Rosario Abbate. L ex sindaco Antonio Troccoli, poi capostaff al Comune, suo figlio Ciro e Michele Del Duca, ex vicesindaco e ginecologo dell’ospedale San Luca, Giancarlo Saggiomo, Vincenzo Bovi e Vincenzo Del Duca. Lorenzo Calicchio , Mauro Esposito.

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