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A Sapri lo spettacolo “Nzallanuto ovvero io, Pasolini e noi italiani”

Appuntamento il prossimo 4 maggio

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 2 Maggio 2019
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Biblioteca Sapri

Sabato 4 maggio alle ore 18.30 presso la Biblioteca Comunale di Sapri, si terrà lo spettacolo multimediale “Nzallanuto ovvero io, Pasolini e noi italiani” di e con Giulio Ripa nell’ambito della rassegna culturale “INTRECCI” di cui è curatore il critico letterario, poeta e scrittore Nicola Vacca insieme a Gianfrancesco Caputo dell’Associazione Culturale Proudhon Golfo di Policastro con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Sapri. Scriveva Pasolini: “Noi, quando ricordiamo o quando sogniamo, giriamo dentro di noi dei piccoli film”. Attraverso i ricordi si rivivono le immagini e le storie di un passato che non passa.

“Nzallanuto ovvero io, Pasolini e noi italiani” è uno spettacolo multimediale che si gioca nel ritrovare il filo della memoria, necessaria per ridare voce alle idee che sono i reali personaggi del “teatro di parola” teorizzato e promosso da P. P. Pasolini. Le problematiche irrisolte, sottolineate con forza dal poeta, come quelle sull’anarchia del potere, la ferocia della banalissima televisione e la mutazione antropologica degli italiani, nello spettacolo si con-fondono tra ricordo e sogno, presente e passato, finzione e realtà, immagine e parola:

– La televisione è vissuta come un Totem, entità al quale ci si sente legati per tutta la vita. Il culto della tv e dei mass media in generale, come pratica quotidiana istituita, si avvicina al concetto di possessione volontaria poiché gli individui ne entrano in un contatto così profondo da esserne completamente soggiogati, accettando così nuovi valori e modelli di vita proposti. Autocompiacimento e narcisismo dello spettatore nel credersi protagonista del palinsesto mediatico, portano la popolazione alla condizione di burattini manovrati da una informazione che ci rappresenta una realtà deformata e deformante.

– L’anarchia del potere di oggi si presta alle amare considerazioni che Pasolini faceva allora: rapporto tra il potere dei forti e i deboli che ad esso sono sottoposti; la fine dell’umanesimo superato dall’applicazione tecnologica della scienza; la lotta di classe che si sarebbe logorata solo sulle differenze economiche e non più sul piano culturale, in particolare i rapporti sociali cambiati dal nuovo modo di produrre (enorme quantità di beni superflui) e consumare (funzione edonistica).

– “La tragedia è che non ci sono più esseri umani, ci sono strane macchine che sbattono l’una contro l’altra”.

La mutazione antropologica provocata dall’edonismo consumistico, inteso come sistema totalizzante basato sulla ricerca del piacere individuale fine a se stesso, mediante il consumo smisurato di cose, ha modificato ed omologato il modo di vita degli italiani cioè ideali, valori, comportamenti, rapporti sociali e la stessa umanità. “Tuttavia il fondo del mio insegnamento consisterà nel convincerti a non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in brutti e stupidi automi adoratori di feticci.”

Giulio Ripa è laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Napoli, in qualità di autore, regista e attore promuove, in particolari ambienti culturali, lo spettacolo multimediale “Nzallanuto ovvero io, Pasolini e noi italiani”, produce lo spettacolo teatrale “Macchinazione infernale” liberamente tratto da “Histoire du soldat” di Charles-Ferdinand Ramuz, musica di Igor Stravinsky, vanta numerosissime attività in ambito artistico.

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