Polemiche sul Carnevale di Agropoli. A generarle non è il programma degli eventi o l’organizzazione, bensì il sito web. L’Associazione Operatori Turistici Agropolesi, infatti, sottolinea come un evento pubblico sia promosso attraverso un sito “privato”.
“La promozione dell’evento dovrebbe quindi essere istituzionale ovvero affidata all’ente Comune di Agropoli che è il principale finanziatore dell’evento stesso oppure ad un’associazione incaricata di gestire l’evento. Se ciò non fosse e venisse invece presa in carico da un privato, si correrebbe il rischio che il privato facesse, più che legittimamente, i propri interessi ponendo in secondo piano quelli dell’evento. Se poi avvenisse che un privato acquistasse, per una manciata di euro, il dominio di un sito web, e proclamasse questo sito come il sito ufficiale del carnevale agropolese linkandolo presso siti istituzionali, senza aver acquisito autorizzazione alcuna dall’ente promotore dell’iniziativa, che resta il Comune di Agropoli, ebbene saremmo alla farsa. Se poi il privato, proprietario di tale dominio, chiedesse del denaro per ospitare link o banner di altre associazioni o soggetti territoriali, vendendo il valore aggiunto di un evento pubblico che non è di sua proprietà, andremmo ben oltre la farsa”, evidenziano dall’associazione
“Il nocciolo della questione – dicono – è distinguere l’evento, patrimonio di tutti, tutelato dall’ente finanziatore Comune di Agropoli, dal sito, proprietà di un privato che, a quanto ci risulta, non ha ricevuto alcun tipo d’incarico relativo alla promozione dell’evento medesimo. La gestione privatistica del patrimonio pubblico, materiale o immateriale che sia, può trasformarsi in un danno che paghiamo tutti” Restiamo nel caso con un esempio: se il sito di promozione dell’evento avesse in evidenza i link dei siti di tutti i commercianti, le strutture ricettive, le associazioni territoriali, i ritrovi, i cinema, ecc. e questi fossero link di scambio ovvero anche queste strutture ospitassero sui propri siti web il “marchietto” del carnevale agropolese, l’effetto moltiplicatore d’informazione sull’evento sarebbe enorme. Se l’evento fosse gestito da un ente pubblico ciò sarebbe favorito per un’ampia promozione dell’evento stesso. Quando è il privato a gestire, ovviamente, mira anzitutto al suo guadagno e chiede che questo scambio di link avvenga a pagamento, può quindi avvenire che, ad esempio, un hotel importante che ha centinaia di accessi al suo sito, non abbia interesse a pagare uno scambio di link relativo ad un evento che “storicamente” non porta pernottamenti ad Agropoli. Ecco che l’evento Carnevale patisce un danno dall’assenza su un sito che gli avrebbe certamente dato maggiore visibilità. Solo l’ente pubblico che usa i soldi di tutti noi per finanziare l’evento può garantire una promozione pubblica ovvero di tutti noi dell’evento stesso. Pubblico significa esattamente di tutti noi”.
L’AOTA, Associazione Operatori Turistici Agropoli, chiede, quindi, a chi e a che titolo l’attuale “sito ufficiale” del carnevale di Agropoli, www.carnevalediagropoli.com, sia intestato e come l’intestatario rispetti i canoni di evento pubblico; quale sia il controllo dell’ente finanziatore su tale sito; quali le modalità di accesso di altri attori territoriali al sito. Chiede soprattutto che l’evento pubblico di tutti noi “Carnevale di Agropoli” sia promosso come un evento pubblico di tutti noi ovvero chiede la normalità.