80 anni fa la scomparsa di Ettore Majorana: le ricerche anche in Cilento

Redazione Infocilento
Ettore Majorana

La sua scomparsa nel 1938

Il “caso Majorana”, è uno dei più grandi misteri italiani. Il geniale scienziato catanese scomparve esattamente il 27 marzo del 1938, 80 anni fa. Di lui non si ebbero più notizie. Si parlò di omicidio, di suicidio o forse di una fuga poiché spaventato dalle sue stesse scoperte sull’atomo e sull’atomica. Nel 2011 la procura di Roma aprì un fascicolo sul suo caso, poi archiviato. Majorana, infatti, non sarebbe stato ucciso, né rapito. Si sarebbe allontanato volontariamente scomparendo nel nulla, ma pare certo che nel periodo ’55-’59 fosse vivo e si trovasse a Valencia in Venezuela.

Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, infatti, nel 2011 accertò la fondatezza di quanto ipotizzato già alcuni anni prima: ossia che in una foto scattata in Sud America nel ’55, analizzata dal Ris, Majorana, conosciuto con il cognome Bini, compariva insieme con un emigrato italiano, Francesco Fasani, meccanico, subito dopo aver ricevuto un prestito. L’uomo nella foto risultò compatibile con i tratti somatici del fisico catanese.

Il caso di Ettore Majorana è in qualche modo collegato anche al Cilento; anche qui portarono le sue ricerche. Nel 1993 sul fatto fu interrogato un pastore di Perdifumo, Andrea Amoresano, che disse di sapere qualcosa della vicenda. “Io lo ricordo bene Majorana. Allora, noi non sapevamo il suo nome e nemmeno chi era e perchè‚ scappava. Sembrava un disertore di guerra, un fuggiasco,un selvaggio. Dormiva nella zona del Cafaro di S. Arcangelo, dove c’è un vecchio monastero basiliano una delle zone più impervie della nostra montagna”.

Il racconto di Amoresano si riferisce proprio al periodo successivo alla scomparsa. E in quel periodo diverse persone raggiunsero Perdifumo per cercare lo scienziato, compresi i suoi fratelli. “Quelli che vennero a cercarlo – disse il pastore – era gente danarosa, stava bene a soldi. Avevano anche dei cani addestrati. Io tenevo la casa sgarrupata e mi dissero che se li aiutavo me l’avrebbero aggiustata. Ma quello continuò a scappare e non si fece prendere, non si azzeccava alle persone, era un selvatico!”

Le ricerche, però, non approdarono a nulla e il mistero di Majorana restò tale. Nel Cilento tracce dello scienziato, confermate da diverse testimonianze, ci sono anche a San Mauro la Bruca, Celle di Bulgheria ed altri luoghi dove lo scienziato si sarebbe spostato, per conservare l’anonimato.

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