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109 anni fa moriva Joe Petrosino, il poliziotto valdianese che sfidò Cosa Nostra

Fu assassinato a Palermo, raggiunto da quattro colpi d'arma da fuoco

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 12 Marzo 2018
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Fu assassinato a Palermo, raggiunto da quattro colpi d’arma da fuoco


Sono trascorsi 109 anni dal 12 marzo del 1909 quando Joe Petrosino, raggiunto da quattro colpi di pistola, morì in Piazza Marina a Palermo.

Era un poliziotto che indagò a lungo sulla mafia italo-americana e le sue origini erano valdianesi. Nacque a Padula il 30 agosto del 1860 e successivamente si trasferì negli Stati Uniti. Iniziò con lavori umili (era lustrascarpe) ma ben presto riuscì ad ottenere la cittadinanza statunitense e divenne poliziotto.

Indagò sulla criminalità organizzata presente a New York, raccolse informazioni riuscendo anche ad infiltrarsi nella locale comunità. La sua attività, però, lo portò ben preso a scontrarsi con la “Mano Nera” un gruppo criminale che imperversava nel quartiere Little Italy. Petrosino, tuttavia, non si lasciò mai intimidire ed al contrario riuscì ad ottenere importanti risultati nella sua attività tanto da essere promosso al grado di tenente ed il presidente Roosvelt decise di mettergli a disposizione una squadra investigativa chiamata Italian Branch. Le investigazioni lo portarono in Italia, in Sicilia. Doveva arrivare in segreto sull’isola ma un giornale americano pubblicò la notizia.

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La sera del 12 marzo 1909 due sconosciuti chiesero di lui e Petrosino lì seguì fuori dall’albergo, dove venne poi sparato mentre camminava lungo la cancellata del parco. Al funerale del poliziotto parteciparono circa 250.000 persone e resterà nella storia per essere stato il più importante funerale del nuovo secolo. La polizia indagò per l’omicidio Don Vito Cascio Ferro, agitatore anarchico in gioventù e poi diventato mafioso ma aveva un’alibi dato che l’onorevole Domenico De Michele Ferrandeli sosteneva di essere stato a cena con Cascio Ferro.

A distanza di un secolo, nel giugno 2014, Domenico Palazzolo ha detto in un intercettazione che a sparare Petrosino fu lo zio del padre, Paolo Palazzolo indagato, processato e poi prosciolto per l’omicidio del poliziotto. Quest’anno è stato realizzato un film dedicato a Petrosino, tratto da romanzo “The Black Hand” (La mano nera) con Leonardo Di Caprio che interpreta il poliziotto. A Padula, sua terra natia, è presente la casa museo di Joe Petrosino.

TAG:joe petrosinopadulavallo di diano
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