Ieri sera al De Filippo di Agropoli uno spettacolo intenso e toccante
โ Il secondo figlio di Dio”, ieri sera in scena al De Filippo di Agropoli, รจ la storia di un bisogno dei popoli, dell’uomo, ma soprattutto dell’arte. Non a caso Simone Cristicchi giunge alla vicenda di David Lazzaretti in un momento cruciale della sua carriera artistica. Ma chi รจ David Lazzaretti? Un eretico? Un folle? Un visionario? No, David Lazzaretti rappresenta tutti noi poveri cristi in balia delle nostre domande e dei nostri sogni . Attraverso un monologo, abilmente costruito con un giusto ritmo tra parole e movimenti, Simone Cristicchi racconta l’Italia al momento della sua nascita, quando c’รจ un nome, ma non esiste ancora una nazione. E lo fa semplicemente utilizzando un carro che si trasforma e vive la scena come una macchina teatrale. Sรฌ, perchรฉ David Lazzaretti era un umile carrettiere, il carro era la sua unica risorsa e il carro รจ l’ unico elemento scenico al servizio dello spettacolo . Un’intuizione geniale del regista Antonio Calenda che dona alle parole e all’interpretazione di Cristicchi una dimensione semplice, ma surreale. Sul palco ci sono solo lui, Simone Cristicchi, e il carro, eppure si ha la sensazione di essere in tanti. Ci sono le mille voci di Cristicchi che racconta la storia di un uomo mettendo in scena i sentimenti dei personaggi che lo circondano. Ogni tono di voce corrisponde a uno di loro. C’ รจย la moglie Carola che accetta, ama e sposa tutte le stranezze del marito. C’ รจ l’arciprete che insegna a leggere al piccolo David, cโรจ ย il padre che lo indirizza alla professione di carrettiere, ci sono le ย parole di San Pietro che gli appare in due visioni, c’รจ il popolo di Arcidosso che inizia a seguirlo come fosse il Messia, il Cristo dell’ Amiata. E David Lazzaretti per molti lo รจ stato, ma non nel senso classico che intendiamo oggi. In un’Italia che ancora non ha un’ identitร , il sogno di David Lazzaretti crea un’ aspettativa, una speranza. David รจ un povero Cristo che ha fede in un mondo dove domini l’ uguaglianza, l’ idea di comunitร , la solidarietร . Ha un progetto che ha conosciuto tramite le sue visioni, ma che รจ cresciuto attraverso la sua vita, il suo lavoro, la sua famiglia. Le due C che si danno le spalle e sono unite da una croce non rappresentano solo un simbolo, ma un percorso da seguire. E inizialmente la Chiesa lo appoggia, lo sprona. David Lazzaretti sta dando un’ anima a qualcosa che non emoziona piรน. Forse troppo. Quest’anima diventa sempre piรน vera e va al punto del problema: la divinitร non รจ altro che l’ umanitร all’ennesima potenza. Ciรฒ vuol dire che tutti i poveri, gli oppressi o semplicemente gli uomini semplici potranno avere il Paradiso? Sรฌ, e potranno trovarlo anche sulla Terra. Eresia. Dio รจ Dio. L’ uomo ย deve rimanere uomo. David Lazzaretti, dopo la scomunica, i processi e il carcere, sapientemente raccontati attraverso un suggestivo gioco di luci, ย verrร ucciso da un altro povero Cristo, un carabiniere costretto a sparare e, sulla scena, Lazzaretti muore due volte, quando scorre il sangue sul suo carro e quando sul suo monte verrร posta una croce in ricordo di papa Leone. Il mondo ha dimenticato Lazzaretti, ย Cristicchi ย e noi, ย suoi poveri cristi, no.