Anche Moio della Civitella aderisce al progetto SPRAR

Ok all’accoglienza di migranti

Il comune di Moio della Civitella, presieduto dal sindaco Gnarra Enrico, aderisce al progetto SPRAR ( Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) per il triennio 2017-2020, che permetterà al comune di ospitare due nuclei familiari con figli in età scolare.

Il progetto Sprar è frutto di un accordo tra Anci e Ministero dell’Interno, nato in seguito all’intensificarsi del fenomeno dell’immigrazione. Si tratta di un programma di accoglienza e sistemazione dei migranti che prevede la collaborazione dei diversi livelli di governo: Stato, Regione e Comuni. L’impegno del Ministero dell’Interno si traduce nell’assicurare l’accesso ai finanziamenti del fondo nazionale, assicurando i medesimi servizi e formulando richiesta di un ulteriore finanziamento a valere sul Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. L’adesione allo Sprar consente ai Comuni di ospitare un numero di migranti proporzionale agli abitanti.

La decisione dell’amministrazione di Moio della Civitella aderire si basa  sullo “spirito di solidarietà e accoglienza della popolazione, disposta a ospitare soggetti in difficoltà provenienti da altri paesi e in tal senso sarà favorito quel processo di integrazione che coinvolgerà anche le comunità locali”.

La giunta di Moio della Civitella inoltre potrà contare sull’applicazione della clausola di salvaguardia che rende esenti i Comuni che appartengono alla rete SPRAR dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza.

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Un commento

  1. ANCHE IO dico OK ALL’ACCOGLIENZA di MIGRANTI
    …ma direi, solo RIFUGIATI e PROFUGHI (richiedenti asilo), come è stato anche PRECISATO dall’Amministrazione Comunale LA VITE, giusto un’anno fa (13/2/2017 ore 19:00) nell’incontro pubblico presso la sede Comunale, al dir quanto accesso e colorito, dal momento che, gli stessi cittadini di Moio della Civitella, hanno espresso diversi dubbi e tante incertezze sulla sicurezza, integrazione ed ospitalità dei due nuclei familiari descritti dall’amministrazione comunale ed affiancata dal “solo” capogruppo di minoranza.

    GIUSTO una premessa, a NOI cittadini di MOIO della CIVITELLA in data 13 Febbraio 2017 è stato promesso ed specificato, che le persone, saranno ospiti per un tempo determinato n. 2 nuclei familiari + figli a carico, con lo status di RIFUGIATO, come sancito e definito nel diritto internazionale dalla Convenzione di Ginevra del 1951, nel quale, gli viene riconosciuto a quelle persone che non possono tornare a casa perché per loro sarebbe troppo pericoloso e hanno quindi bisogno di trovare protezione altrove e con lo status di PROFUGO, colui che per diverse ragioni (guerra, povertà, fame, calamità naturali, ecc.) ha lasciato il proprio Paese ma non è nelle condizioni di chiedere la protezione internazionale.

    Quindi, NON con lo status di MIGRANTE, che vuol indicare il flusso di persone in fuga dal proprio Paese che arriva in un altro, precisamente, decide di lasciare volontariamente il proprio Paese d’origine per cercare un LAVORO e CONDIZIONI di VITA MIGLIORI. Spero di essere stato chiaro…..

    Molti sapranno, che il POPOLO di MOIO della CIVITELLA e PELLARE, anche altri popoli del CILENTO, tipo Camerota, negli anni passati sono stati delle grande comunità di migratori “non come profughi – non come rifugiati” ma VERI EMIGRANTI, lasciando indietro la loro TERRA, con tristezza e amarezza, poiché le condizioni di vita lavorative nel CILENTO erano presso che assenti, quindi, con la forza di volontà ed speranza si sono imbarcate verso L’AMERICA, nello specifico in VENEZUELA.

    Ora come ben sappiamo, negli ultimi anni, il VENEZUELA, mia amata patria, attraversa una CRISI UMANITARIA di FAME, SOFFERENZE e VIOLENZE, dove alcuni di essi, compresi i figli e/o nipoti di quei emigranti Pellaresi e Moiesi, hanno fatto ritorno a LU’PAESE, per migliorare la condizione di VITA.

    Infatti, negli ultimi 2 / 3 il Comune di Moio della Civitella è uno dei pochi paeselli del Cilento, che ha cresciuto demograficamente… proprio per la migrazione di quei VENEZUELANI, anzi di quei ITALO-VENEZUELANI, che oggi hanno bisogno di aiuto. Alcuni di questi figli di emigranti, si sono rimboccati le mani, e sono ripartiti da capo, con l’aiuto dei familiari, amici e con le loro stesse forze, il tutto per migliorare le loro condizioni di VITA, come è stato per mio padre, mio zio e tanti PELLARESI e MOIESI, quando sono andati in VENEZUELA senza NULLA e tantissima speranza.

    Mi chiedo, perché non possono entrare nel PROGETTO SPRAR quelle famiglie ITALO-VENEZUELANE bisognose?? …per essere aiutate, dato che, anche loro vengono da una situazione di PERICOLO e FAME, quindi, con il bisogno di protezione.

    ACCOGLIENZA, parola tanto importante oggi, e potrebbe dirsi “di moda”, con tutte le implicazioni non liete che sono proprie delle cose di moda, ma al primo udirla sembra evocare per NOI preoccupazioni e polemiche di tipo sociale, umanitario;
    certo urgenti, certo non ignorabili, che tuttavia non dovrebbero MONOPOLIZZARE il senso dell’accoglienza, perché il risultato sarebbe una riflessione a troppo breve termine. Quando riflettiamo sull’accoglienza dello straniero più debole, è inevitabile attribuire responsabilità ad altri (che magari le hanno davvero!) ben più che a noi stessi, confondendo la responsabilità etica con la facoltà di prendere decisioni. Inevitabilmente trascuriamo la responsabilità “nostra”, etica, interiore nell’accoglienza, il compito di diventare persone accoglienti di fuori e di dentro; più in generale, la sorgente e le caratteristiche e dunque le esigenze dell’accoglienza come valore per la comunità.

    Il 13.2.2017 la Comunità di MOIO della CIVITELLA e di PELLARE, in quell’incontro pubblico, voleva intendere, che all’accoglienza in generale NON ha niente in contrario, perché, l’accoglienza VERA l’abbiamo esportata da sempre, oltre ad essere una comunità prettamente attiva nell’accogliere gli stranieri e non solo stranieri; però, la mancanza di chiarezza, oltre alle capacità di spiegare il PROGETTO SPRAR nell’incontro pubblico di circa una fa, ha fatto saltare i nervi a qualche persone “diciamo la maggioranza”, personalmente, credo, che l’assenza di una figura professionale ed istituzionale di rilievo, avrebbe potuto spiegare meglio il sistema d’accoglienza proposto dall’Anci e Ministero dell’Interno al Comune di Moio della Civitella, visto l’inadeguatezza dai fatti di quella sera.

    Rimango, sempre dell’avviso, come ieri ed oggi, avrei inserito nel progetto SPRAR, n. 2 nuclei familiari + figli proveniente dal VENEZUELA, visto, che quella nazione ha dato tanto alla Comunità PELLARESE e MOIESE, che disgraziatamente oggi, attraversa una pesante e preoccupante CRISI umanitaria ed economica.

    Spero che il progetto che ha preparato o in corso di rparazione, da parte del Comune di Moio della Civitella, rispetti tutti le indicazioni, paletti e parametri, più o meno precisati nell’incontro pubblico del Febbraio 2017, perché, di sicuro NOI faremo la nostra parte comunità, per integrare ed accogliere le due famiglie.

    c_dorsi

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