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Eccellenza: pesante tonfo al Guariglia per l’Agropoli contro il Nola

Bruno Marinelli

4 Febbraio 2018

Il Nola espugna il campo agropolese vincendo 3-0

Dopo i quattro pareggi consecutivi contro Virtus Avellino, Faiano, San Vito Positano e Sant’Agnello, l’Agropoli di De Cesare affronta questo pomeriggio il Nola di Liquidato, che questa settimana giocherà la finale di Coppa Italia a Pagani contro il Savoia. I delfini, devono ora inseguire il Sorrento di Guarracino in classifica, dopo che hanno collezionato appena 3 vittorie nelle ultime 11 gare. Forma opposta quella del Nola che ne ha vinte 5 delle ultime 6 e che in settimana ha acquistato il terzino sinistro Paradisone, proveniente dalla Paganese. De Cesare, che ora deve vedersi anche dall’inserimento della Virtus Avellino in classifica (dopo la vittoria nell’anticipo di ieri per 5-0 contro il Sant’Agnello), non porta nemmeno in panchina Iommazzo e De Rosa. Il 4-3-3 prevede Spicuzza tra i pali, il pacchetto arretrato composto da Hutsol e Landolfi centrali, Santonicola e De Foglio terzini. A centrocampo Natiello, Lopetrone e Guadagno, mentre  il tridente offensivo è composto da Apicella, Vincenzo Maione (torna centravanti) e Capozzoli. I bruniani di Liquidato, privi di Olivieri, schierano Alessio Schioppa nel pacchetto arretrato, mentre davanti puntano sulle sponde di Zaccaro e i movimenti di Scielzo. Arbitra il signor Palma di Napoli.

AL 1′ subito gli ospiti fanno capire il loro atteggiamento nelle transizioni offensive, guadagnando un corner da contropiede. Agropoli pericoloso all’8′: sugli sviluppi di un corner Natiello manca l’appuntamento al tap-in vincente da buona posizione nell’area piccola, palla facilmente preda di Avino. Un minuto dopo si vede il Nola, ma il diagonale di Tagliamonte non impensierisce Spicuzza. Al 13′ la solita imbucata difensiva subita dall’Agropoli mette Zaccaro solo davanti al portiere, ma l’ex estremo difensore della Gelbison è bravo ad opporsi deviando in corner. Un minuto dopo però, il calcio d’angolo di Vaccaro, trova il perentorio colpo di testa di Schioppa che lascia di sasso Hutsol e Landolfi: palla che si insacca sotto le mani di Spicuzza. L’Agropoli tenta di reagire, collezionando calci d’angolo, ma senza grosse idee. Al 25′ problema fisico per Landolfi, il suo posto viene preso in campo da Giura. I delfini hanno la supremazia sul possesso palla, ma non si rendono pericolosi sino al 34′, quando una buona punizione di Lopetrone, uno dei migliori del centrocampo viene respinta da Avino con i pugni. 3′ più tardi però ancora Nola pericolosissimo di rimessa:  Zaccaro si avventa rabbioso sul pallone perso ingenuamente da Giura e scarica in porta il possibile pallone del 2-0, ma trova un grande Spicuzza a deviarla in corner. Sulla successiva occasione ancora Schioppa salta più in alto di tutti, ma l’estremo difensore delfino fa buona guardia. E’ un Agropoli volenteroso, ma confusionario: così al 44′ il cinismo del Nola non perdona, Scielzo si invola dalla destra e con il piattone beffa Spicuzza per il 2-0. Nella ripresa l’Agropoli non riesce a fornire alcuna profondità per le sue giocate a parte delle conclusioni sbilenche di Lopetrone e Bozzi, subentrato nel primo tempo al posto di Apicella. Il Nola ha quindi vita facile ed al 71′ fa pure il terzo gol, ancora sugli sviluppi di un corner: questa volta è Zaccaro a saltare più in alto di Guadagno e a trafiggere una retroguardia delfina davvero tropo ballerina. L’Agropoli nel finale di gara non crea occasioni, eccetto un traversone sulla destra di D’Attilio (subentrato al posto di Lopetrone) che trova Bozzi e Pietro Maione scontrarsi sulla palla che finisce mestamente  sul fondo. Finisce così una partita davvero negativa per la formazione delfina. Un bagno d’umiltà che servirebbe a tutta la squadra e quindi al proprio allenatore.  Piuttosto che concentrarsi sulle situazioni esterne al campo, si dovrebbe cercare di dare una svolta ad una situazione che si è dannatamente complicata, dopo la nuova vittoria del Sorrento. Domenica prossima i delfini se la vedranno al Canada Cioffi con l’Audax Cervinara.

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