A celebrare la messa il vescovo De Luca
TEGGIANO. Celebrazione della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Nella serata di ieri, presso la Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Teggiano, Mons. Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro, ha celebrato la Santa Messa in onore della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza delle massime Autorità civili e militari nonché di un’ampia rappresentanza di militari della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina e dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. Le parole del vescovo De Luca sono state un invito a stringere sempre più forte l’alleanza tra le istituzioni per meglio favorire la crescita del territorio, garantendo formazione ed informazione oltre che repressione di attività criminose. «Un ringraziamento alla Benemerita per la presenza continua, solerte ed efficace. Essa rappresenta la custodia e la salvaguardia del territorio, inteso come casa comune». Al termine della funzione religiosa il Comandante della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, tenente Davide Acquaviva, dopo i saluti e ringraziamenti istituzionali, ha ricordato l’esempio e la dedizione al servizio in favore della collettività espressi da tutti i carabinieri, in particolare dai caduti dell’Istituzione che hanno offerto la loro vita nell’adempimento del dovere.
La celebrazione della “Virgo Fidelis” risale all’8 dicembre 1949, quando Sua Santità Pio XII proclamò ufficialmente Maria “Virgo Fidelis, Patrona dei Carabinieri”, fissando la data della ricorrenza al 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della Battaglia di Culqualber. La scelta della celeste Patrona dell’Arma è ispirata alla fedeltà propria di ogni soldato che serve la Patria, caratteristica dell’Arma dei Carabinieri dalla fondazione sino ai giorni nostri sintetizzata nel motto “Nei secoli fedele”, proprio come quella del 1° Battaglione Carabinieri che, il 21 novembre 1941, si sacrificò a Culqualber in una delle ultime cruente battaglie nell’Africa Orientale. A seguito di tale fatto d’arme, fu conferita alla Bandiera dell’Arma la Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:
“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale comandante e carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma. Culqualber Africa Orientale agosto – novembre 1941”. In concomitanza con la “Virgo Fidelis” si è celebrata anche la “Giornata dell’Orfano”, che rappresenta per l’Istituzione un’ulteriore occasione di vicinanza e sostegno morale alle famiglie dei Carabinieri caduti in servizio.
Il Comandante ha voluto concludere il proprio intervento con un ringraziamento semplice, rivolto ai propri uomini, ed una citazione tratta dal film Carrabbinieri, pellicola leggera ma intensamente pregna di ardore popolare
«Un ultimo e pregiato ringraziamento desidero indirizzarlo ai miei carabinieri ed alle loro famiglie che, quotidianamente, con sacrificio, impegno incondizionato, silente e sempre ispirato all’altruismo, svolgono la propria opera a servizio della collettività.»
“I carabinieri sono uomini semplici, coraggiosi, che obbediscono in silenzio, con tanta abnegazione. I carabinieri sono uomini pagati male da sempre, ma non protestano, non scioperano. Si immolano ogni mattina senza che nessuno dica loro grazie. I carabinieri sono spesso figli di povera gente, non hanno frequentato l’università, ma sanno discernere il marcio dal sano grazie al loro buonsenso popolare. Ora, in questo paese, che si sfascia ogni giorno di più, dove spesso si spara, si ruba, dove si smerciano sigarette e figli, di contrabbando. Dove si rapiscono i vecchi, dove si seviziano le donne, dove chi è ricco non paga le tasse e chi è povero non riesce a trovare una casa; in questo paese dove anche il mare c’ha il biglietto d’ingresso, l’unica pietra ferma, solida, sono i carabinieri.