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Cento comuni salernitani verso il dissesto. E’ allarme

I fondi europei si rivelano un'arma a doppio taglio. Circa cento comuni del salernitano rischiano il dissesto.

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 21 Ottobre 2015
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Cantiere

I fondi europei si rivelano un’arma a doppio taglio. Circa cento comuni del salernitano rischiano il dissesto.

Cento comuni del salernitano rischiano il dissesto. L’allarme è lanciato dalla Feneal Uil di Salerno che tramite il segretario generale, Patrizia Spinelli, si propone al fianco dei comuni della campani che hanno avviato progetti finanziati dall’Unione Europea dal valore inferiore ai 5 milioni di euro.

I comuni, infatti, se non concludessero i progetti entro il 2015, dovrebbero restituire i fondi all’Ue. “Tra le follie della politica italiana e della burocrazia campana, l’ultima in ordine di tempo rischia di spedire direttamente in dissesto finanziario quasi un centinaio di comuni della provincia di Salerno. Tutti alla prese con progetti cofinanziati dall’Unione Europea per importi che non superano i cinque milioni di euro – dice Spinelli – Si tratta di piccoli e piccolissimi comuni che anche con interventi di poche centinaia di migliaia di euro, stanno realizzando importanti opere per il territorio. Cantieri avviati, magari in ritardo ma soltanto perché la burocrazia ha autorizzato l’effettivo inizio dell’intervento con notevole lentezza, e alcuni quasi in fase di conclusione”.

“La Regione – continua il segretario della Feneal Uil – dopo la sollecitazione dell’Ue che ha individuato nella Campania uno dei territori a maggior rischio di restituzione delle risorse perché in grande differimento rispetto ai tempi previsti, ha intimato a queste amministrazioni di concludere l’intervento entro il 2015. Altrimenti saranno ritirati gli stanziamenti. Con questa operazione si rischia di causare tre danni notevoli: spedire direttamente i comuni in dissesto finanziario, perché oramai hanno impegnato le risorse finanziarie; bloccare le opere a data da destinarsi, creando nuovi cantieri fantasma, dare un colpo mortale all’occupazione dei lavoratori e alla stabilità delle aziende, soprattutto delle piccole imprese. Eppure servirebbe un atto di coraggio e non soltanto una lettera per intimare di accelerare gli interventi col rischio di perdere i finanziamenti. In questa condizione di grande difficoltà, la Regione Campania, che per il passato non è stata esente da colpe nel ritardo degli stanziamenti, dovrebbe assumersi l’onere di reperire nuove risorse sostitutive per i cantieri avviati da questi piccoli comuni. Con questa operazione, anche dopo il 31/12/2015, e in caso di restituzione forzata dei finanziamenti, la Regione garantirebbe le somme necessarie per coprire i costi di questi cantieri e consentire la conclusione delle infrastrutture. In questa azione – conclude la Spinelli – la Feneal Uil è pronta a sostenere i sindaci e le amministrazioni locali nel promuovere un’azione complessiva e sinergica dei Comuni nei confronti della Regione. Ma è necessario che intervenga anche la Provincia di Salerno in questa fase”.

Di qui l’iniziativa di istituire una cabina di regia per classificare i cantieri al di sotto dei 5 milioni di euro e convincere la Regione ad individuare nuove risorse.

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