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Cavatielli cilentani, il piatto tipico della domenica

I cavatielli cilentani: non solo un classico piatto della tradizione ma anche uno dei primi che ho avuto la fortuna di imparare a preparare insieme alle mie nonne.

A cura di Redazione Infocilento Pubblicato il 11 Ottobre 2015
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cavatielli cilentani

I cavatielli cilentani: non solo un classico piatto della tradizione ma anche uno dei primi che ho avuto la fortuna di imparare a preparare insieme alle mie nonne.

I cavatielli (in dialetto cilentano) o cavatelli (in italiano) erano e sono ancora oggi un tipico piatto della domenica, amato da grandi e piccini. Per chi non li conoscesse (di sicuro non i cilentani), i cavatielli hanno una forma allungata e un’incavatura verso l’interno che si ottiene con una leggera pressione delle dita su un piccolo cilindro di pasta.

Sono molto semplici da preparare. Se avete ospiti e volete servire una pasta fatta in casa senza matterello, macchinette varie e rotelle questo è quello che fa per voi!

Ingredienti

Vi occorrono solo due ingredienti per cominciare: farina di semola di grano duro e acqua …e un piano di lavoro liscio, possibilmente in legno.

Per la farina le mie nonne mi hanno insegnato a pesarla con le mani: per ogni porzione considerate due mani unite piene di farina (circa 80/90 gr a persona o anche di più se avete molta fame).

cavatielli cilentani
Ho usato la farina di semola di grano duro de “Il Molino” di Casal Velino. Quando potete, preferite sempre i prodotti artigianali a quelli industriali (ad Agropoli, la stessa farina la trovate presso Bontà Cilentane in via Piave; se conoscete qualcun altro che vende buoni prodotti artigianali al dettaglio fatemi sapere).

Preparazione

Mettete la farina a fontana sul piano di lavoro. Formate un buco al centro e cominciate a versare l’acqua un po’ alla volta. NON aggiungete sale.
Impastate con le dita prima e poi con entrambe le mani fino ad ottenere un impasto morbido e liscio.

cavatielli cilentani

cavatielli cilentanicavatielli cilentani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se l’impasto risulta ancora un po’ duro dovete aggiungere un altro po’ d’acqua. Attenzione però a non far diventare l’impasto eccessivamente morbido altrimenti non riuscirete poi a cavare la pasta.

Una volta pronto l’impasto lasciatelo riposare per un quarto d’ora o poco più in modo da permettere all’acqua e alla farina di fare amicizia 🙂

cavatielli cilentani

Trascorso questo tempo prendete un pezzo di pasta e cominciate ad allungarlo con le mani fino a formare dei bastoncini di almeno venti centimetri di lunghezza e dello spessore di un centimetro.

Tagliateli poi con un coltello in tanti pezzetti di 2 centimetri circa di lunghezza.

cavatielli cilentani cavatielli cilentanicavatielli cilentani

 

 

 

 

 

 

 

Prendete un pezzetto, appoggiateci sopra due dita ed esercitate una leggera pressione all’interno (come se voleste scavarlo) fino a vedere i bordi del pezzo di pasta che si arricciano.

cavatielli cilentani

Non scavate troppo sennò la pasta vi si appiccica tutta sul piano! La stessa cosa può succedere se la pasta è troppo morbida…

A mano a mano che preparate i cavatelli metteteli su un vassoio infarinato per evitare che si attacchino tra loro.

cavatielli cilentani

Cuoceteli in acqua bollente salata (attenzione: il sale va aggiunto solo all’acqua e non all’impasto). Quando i cavatelli cominciano a venire a galla sono praticamente pronti (bastano pochi minuti) ma assaggiateli e lasciateli cuocere quanto più vi piacciono.

Il classico condimento prevede una semplice salsa al pomodoro ma potete anche servirli al ragù, ripassarli in forno con sugo e mozzarella, condirli con verdure o pesce. È un piatto che riesce bene in tutte le salse!

Io ho scelto una semplice salsa al pomodoro (usando quella che in Cilento è conosciuta come “bottiglia di pomodoro” preparata in estate e conservata per l’utilizzo invernale) e ho completato il piatto con scaglie di formaggio di capra stagionato.

Inutile pensare di utilizzare in autunno/inverno prodotti estivi come una foglia di basilico nella salsa. Preferite sempre i prodotti locali disponibili nella stagione in corso o le conserve, a patto che ne conosciate l’origine.

cavatielli cilentani

 

 

 

 

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