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Cilento, la “Passione di Cristo”: le “congrèe” (II Parte)

A cura di Giuseppe Conte
Pubblicato il 1 Aprile 2015
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Cronologia, fondazione e diffusione. Le “congrèe” rappresentano una delle ultime tradizioni attive presenti nel Cilento, un patrimonio da tutelare e salvaguardare. Si sono conservate nella quasi totalità dei paesi (Cilento Antico), nonostante i mutamenti sociali e il progressivo decremento demografico, che influisce in modo negativo sulla consistenza numerica.
Le “congrèe” appartengono alla storia del Cilento: basti pensare che, tra quelle ancora attive, si hanno notizie almeno a partire dal 1500. A questo periodo, ad esempio, appartiene la nascita della congrea di Perdifumo, mentre risalgono ai primi anni del XVII secolo, notizie relative alla confraternita di Omignano; nel 1565 si costituisce la confraternita del “Santissimo Sacramento” di Rutino e nel 1620 quella dedicata al “Santissimo Rosario”, in seguito riunite sotto la titolazione di “Maria Santissima del Rosario”. Sempre del XVI secolo sono le origini della confraternita “Del Pugatorio” presente a Laureana Cilento. A Pollica, la fondazione è datata 1747 e a Vatolla 1874. Da questi dati emerge non solo una costante nascita delle aggregazioni, ma anche la numerosità delle stesse. Un aumento notevole si ha a cavallo tra il 1800 e i primi lustri del 1900, periodo in cui si registra una consistenza talmente elevata, da portare ogni centro orbitante introno al Massiccio conico del Monte della Stella, ad averne almeno una. Bisogna, però, considerare che, la crescita di fine ‘800 ha avuto una ascesa diversa, rispetto al periodo precedente. Possiamo parlare di fondazione vera e propria solo a partire dal XVI secolo e, in casi più rari, fino ai primi anni del 1900. Quelle apparse tra la fine del 1800 e gli inizi del secolo successivo, invece, credo siano null’altro che la rifondazione di aggregazioni già presenti in passato; una rinascita che sussiste anche in tempi recenti, quando si assiste alla rimessa con l’obiettivo di preservare la propria identità culturale.
In alcune aree, ove la frammentarietà insediativa, ha nel tempo favorito la nascita di centri di piccole dimensioni, le congrèe registrano una diffusione maggiore: per esempio, nei “Casali della Socia”, situati nel comune di Montecorice, oltre al capoluogo, anche Ortodonico, Cosentini e Fornelli hanno una propria confraternita: quest’ultima accoglie gli iscritti anche della vicina frazione di Zoppi. Inoltre, sempre nello stesso comune, è presente la confraternita di Agnone Cilento.
Nell’ultima parte dedicata alle “congrèe” parleremo del pellegrinaggio, della visita ai Sepolcri e dei rituali. Inoltre, saranno segnalati gli itinerari di alcune di esse e l’orario delle funzioni.

Leggi anche la prima parte, clicca qui

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