La normativa che disciplina l’incandidabilità dei sindaci alle elezioni regionali è oggetto di forti critiche, con il sindaco di Roscigno, Pino Palmieri, che punta il dito contro i responsabili di tali disposizioni. Secondo Palmieri, questa legge “porta nomi e cognomi ben precisi: sono gli stessi che oggi siedono nel Consiglio Regionale della Campania e che hanno avallato, direttamente o indirettamente, norme che colpiscono ingiustamente i rappresentanti delle comunità locali.”
Penalizzazioni ingiuste e responsabilità ereditate
La contestazione di Palmieri si concentra sull’impatto reale di questa legislazione. Sebbene presentata come uno strumento a garanzia della legalità, la legge, a suo dire, finisce per “punire sindaci che si sono trovati a gestire situazioni complesse, spesso ereditate, senza colpa personale né possibilità concreta di evitarle.” Un quadro che evidenzia le difficoltà affrontate quotidianamente dagli amministratori locali, spesso chiamati a sanare problematiche pregresse.
L’appello di Palmieri: un voto consapevole contro chi ha legiferato
Di fronte a tale scenario, il sindaco di Roscigno lancia un chiaro appello ai colleghi sindaci. “Rivolgo un appello ai colleghi sindaci: prendiamone atto. Quando quegli stessi rappresentanti verranno a chiedere il nostro voto, ricordiamo le conseguenze delle loro scelte.” La risposta proposta da Palmieri è netta e decisa: “La nostra unica risposta possibile è il rifiuto, dignitoso e consapevole, del sostegno politico.”
Difendere la democrazia locale: il ruolo dei sindaci al centro
La presa di posizione di Palmieri non è solo una denuncia, ma si configura anche come un’affermazione di principio. “Difendere il ruolo dei sindaci significa anche difendere la democrazia e la giustizia nei territori”, conclude il primo cittadino di Roscigno. Un monito a salvaguardare l’autonomia e l’integrità delle amministrazioni locali, considerate pilastri fondamentali della democrazia.