Continua a tenere banco nel Golfo di Policastro la questione relativa alla chiusura dei Punti Nascita. Ad intervenire è il Comitato di Lotta Sapri che decide di “scendere in piazza” e avvia una petizione per raccogliere consensi tra i cittadini.
Ecco il comunicato ufficiale
“Chiediamo con forza di fermare la chiusura del punto nascita dell’Ospedale dell’Immacolata di Sapri, presidio fondamentale per il Distretto Sanitario 71, che comprende 17 comuni del Golfo di Policastro, crocevia tra Campania, Basilicata e Calabria. La chiusura di questo servizio non è solo una scelta tecnica, ma una decisione che incide profondamente sul diritto alla salute di decine di migliaia di persone che vivono in territori marginali, interni e rurali, già penalizzati da fenomeni di declino demografico ed economico e dalla carenza di infrastrutture. L’ospedale di Sapri offre l’unico reale Punto Nascita del territorio, Punto Nascite che peraltro già da anni ha conseguito la qualifica di Punto Rosa attestando gli elevati standard di qualità assistenziale.
L’alternativa in Campania più vicina è a Vallo della Lucania, raggiungibile in circa 60 minuti di auto in condizioni ottimali da larga parte dei paesi del territorio, mentre per molte comunità dell’entroterra il tempo di percorrenza supera abbondantemente l’ora, aumentando così il rischio in caso di emergenze ostetriche. I tempi sono anche maggiori durante la stagione estiva o peggio quando, come pure in passato è più volte accaduto, la superstrada Cilentana non è percorribile per lavori obbligando all’utilizzo di vecchie strade provinciali. Non più agevole e veloce è la viabilità per il più vicino ospedale fuori regione, quello di Lagonegro in Basilicata, consistente nell’ex SS 104 che ben sarebbe meritevole di importanti lavori di manutenzione soprattutto nel suo tratto campano.
Sanità a rischio
Inoltre, è da sottolineare che il principale fattore di calo delle nascite riscontrato negli ultimi anni è imputabile in larga parte alla carenza di personale medico, fattore che ha inciso molto nella scelta del percorso di nascita compiuto dalle future mamme innescando un circolo vizioso.
Ad oggi infatti nel Punto Nascita operano solo due medici strutturati. La chiusura voluta dalla L. Balduzzi (n. 189/2012) è dunque concepita per razionalizzare, dimostrandosi così uno strumento di disuguaglianza territoriale. Applicarla senza eccezioni ai piccoli Ospedali presenti nelle aree rurali significa negare l’accesso alla sanità a milioni di cittadini italiani che vivono fuori dai grandi centri abitati. Tutto ciò contraddice le politiche nazionali di sviluppo rurale, come la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) e il Patto Rurale Europeo, che mirano a garantire servizi essenziali nelle aree marginali e a contrastare lo spopolamento.
Il Presidente della Regione Campania, stante l’autonomia riconosciutagli nella gestione delle politiche sanitarie, deve garantire l’assistenza sanitaria ai cittadini, compresa quella ostetrica e neonatale, assicurando sicurezza ed alta qualità delle prestazioni e cure, finanziandole come da provvedimenti assunti. Il Ministero della Salute – fornite le linee guida e le indicazioni necessarie alla pianificazione e gestione dei servizi sanitari compresi i punti nascita – non può interferire sulla decisione finale delle regioni.
Le richieste
1. Il mantenimento e il potenziamento del punto nascita di Sapri;
2. L’incremento del personale medico e infermieristico;
3. L’applicazione concreta delle strategie di sviluppo rurale, con particolare attenzione alla tutela della salute pubblica;
4. La rapida e completa realizzazione dei progetti infrastrutturali e impiantistici già finanziati da tempo per l’Ospedale;
5. Una revisione della L. Balduzzi (n.189/2012) che tenga conto delle specificità dei territori disagiati, evitando di aggravare la pressione sulle Regioni che si trovano già in difficoltà.
Difendere il Punto Nascita di Sapri significa tutelare il diritto alla salute, promuovere la giustizia territoriale e salvaguardare il futuro di tutte le comunità che vivono in queste aree.
In occasione della Giornata Mondiale della Sanità 2025, l’OMS ha sottolineato l’importanza di garantire l’accesso alle cure prenatali per assicurare un inizio sano e un futuro pieno di speranza, tutelando la salute di neonati e future madri ed in quella circostanza lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato “il diritto alla salute è una conquista della nostra civiltà, frutto di decenni di impegno civile e mobilitazione popolare, riforme sociali e progressi scientifici”.
L’appello
“Unisciti a noi: firma e sostieni questa battaglia per il diritto alla salute di tutte e tutti.
Insieme possiamo far sentire la nostra voce”!