La protesta, per la chiusura del Punto nascite di Sapri, tenutasi ieri mattina dinanzi il nosocomio del Golfo di Policastro ha visto la presenza, oltre delle partorienti, anche del Comitato di lotta di Sapri che, attraverso il suo presidente, Luciano De Geronimo ha parlando di “un tritacarne politico” e, ha nuovamente ribadito che “il diritto alla salute deve essere garantito a tutti e il punto nascite di Sapri non si tocca.
Le dichiarazioni
Ognuno deve assumere le proprie responsabilità in questa vicenda”. Una vicenda che, fin dall’inizio, ha coinvolto i rappresentanti della politica locale che raccolgono il grido di allarme delle gestanti, alcune delle quali si trovano ad essere al nono mese di gravidanza e a non sapere dove partorire. “Noi continueremo a batterci per garantire il diritto alla salute delle nostre partorienti e per tutelare il nostro presidio sanitario – ha affermato l’assessore alla salute del comune di Sapri Gerardina Madonna – È in corso un ricorso al Tar da parte della Regione Campania che ci vede pienamente favorevoli”. Una situazione che sembra essere drammatica per la neo mamme che vivono quotidianamente nell’incertezza del futuro che le aspetta e che non hanno alcuna risposta dall’azienda sanitaria locale”.
Non so fino a quando riusciremo a mantenere queste persone nei ranghi della giustizia e della legalità perché si arriva a un punto che possono saltare anche tutti gli schermi della buona educazione – ha poi aggiunto il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino – Anche se comprendiamo il punto di vista dei dipendenti dell’Asl – medici, infermieri e direttori – ma venire meno al confronto è certamente poco gradevole. Non presentarsi all’incontro non fa altro che aizzare ancora di più gli animi”.