L’ASL di Salerno si trova ad affrontare una situazione critica per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), in particolare per le aree cruciali di Emergenza-Urgenza 118 e Pronto Soccorso. L’Azienda Sanitaria Locale ha infatti indetto un nuovo concorso a tempo indeterminato per reclutare personale, in un tentativo di stabilizzare la pianta organica e far fronte alla storica carenza di specialisti.
L’iniziativa, sollecitata anche dal Direttore Generale Gennaro Sosto, arriva dopo che le precedenti procedure di reclutamento, inclusi avvisi per incarichi a tempo determinato, non hanno prodotto i risultati sperati.
L’attenzione è massima soprattutto sulla Medicina d’Emergenza-Urgenza, la disciplina più in affanno. Il concorso, annunciato ufficialmente dalla Direzione, mira a coprire non solo i posti per il 118 ma anche le necessità di altre branche specialistiche per i servizi ospedalieri e territoriali.
Un elemento centrale è il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale 2024-2026, il cui bando è stato pubblicato e resta aperto per le adesioni per i prossimi giorni. L’obiettivo dichiarato è l’assunzione di personale a tempo indeterminato, unica via per garantire una stabilità e un servizio di qualità a lungo termine. Si stima che l’onere finanziario complessivo per le nuove assunzioni ammonti a circa 1.720.000,00 euro.
Il piano di reclutamento non riguarda solo i medici. L’Azienda è impegnata nell’affidamento di incarichi professionali anche ad altri specialisti in diverse aree mediche con orari ridotti, come ad esempio la Dermatologia, la Fisiochinesiterapia e il potenziamento di servizi vitali come il poliambulatorio di via Nizza.
La pressione maggiore resta sui Presidi Ospedalieri, dove la mancanza di personale si fa sentire in modo drammatico, mettendo a rischio la continuità assistenziale. Un esempio è il “Fucito” di San Severino, dove sono stati attivati incarichi per Chirurgia Vascolare e per il poliambulatorio di Capaccio. Analoghi sforzi sono in corso per i poliambulatori di Nocera Inferiore, Pagani, Santa Maria di Castellabate e Sapri.
L’ASL Salerno, come molte altre realtà del Sud Italia, combatte una vera e propria “emorragia” di professionisti che preferiscono destinazioni al Nord, o si orientano verso il settore privato. L’iniziativa in corso rappresenta, quindi, non solo un’opportunità per i professionisti sanitari, ma una misura indispensabile per la tutela del diritto alla salute per i cittadini della provincia.