Salerno si posiziona al primo posto nella classifica nazionale dei capoluoghi di provincia per l’addizionale comunale all’Irpef, un primato che si traduce in un onere significativo per i suoi cittadini. Secondo uno studio condotto dal «Servizio stato sociale, Politiche fiscali e previdenziali, Immigrazione» della Uil, per un reddito di 40mila euro, Salerno risulta la città più onerosa, con un prelievo di 1.468 euro. La situazione non migliora per i contribuenti a basso reddito: con 627 euro, Salerno è superata solo da Vibo Valentia (686 euro).
Il Patto salva città
Il notevole peso dell’addizionale comunale all’Irpef a Salerno è una diretta conseguenza dell’adesione del Comune al cosiddetto Patto Salva Città. Tale accordo, siglato nell’aprile del 2023 dall’allora assessora al bilancio, Paola Adinolfi, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, mira al ripianamento di un disavanzo pubblico di quasi 170 milioni di euro (precisamente 169.967.402,76 euro dal rendiconto 2021). L’incremento dell’addizionale comunale all’Irpef è una delle misure più impattanti previste dal piano, con un aumento graduale dallo 0,9% del 2023 all’1,1% per il 2024 e il 2025, con una previsione di riduzione allo 0,9% nel 2026.
Le altre misure
Oltre all’incremento dell’Irpef, il Patto Salva Città ha introdotto l’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale (dal 2023 al 2026), la valorizzazione delle entrate patrimoniali tramite alienazione di immobili, l’incremento delle risorse da concessioni patrimoniali (dal 2023 al 2035) e una maggiore efficienza nella riscossione delle entrate. Secondo gli ultimi dati Siope, nel 2024 il Comune di Salerno ha incassato 21 milioni e 133mila euro dall’addizionale comunale all’Irpef, di cui circa 5 milioni direttamente dall’aumento imposto dal Patto Salva Città.
Il deputato di Noi Moderati e vicecapogruppo alla Camera, Pino Bicchielli, ha duramente criticato l’amministrazione comunale: «Cosa hanno fatto di male i cittadini di Salerno per “meritare” l’ennesima stangata? Purtroppo è una notizia che non sorprende, considerati gli errori, politici e amministrativi, di chi governa il capoluogo. Oggi, più che mai, occorre un’ampia riflessione sulle scelte adottate dalla giunta comunale».