
Le elezioni regionali in Campania del 23 e 24 novembre 2025 hanno decretato una netta vittoria per il centrosinistra. Roberto Fico eletto nuovo Presidente della Regione con uno scarto anche più ampio di quello previsto alla vigilia.
La vittoria di Roberto Fico è apparsa chiara sin dalle prime proiezioni, consolidandosi con un margine molto ampio sul principale avversario che ad un’ora dall’inizio degli scrutini aveva già alzato bandiera bianca.
Fico ha ottenuto una percentuale di voti intorno al 61%, staccando nettamente il candidato del centrodestra Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia), che si è fermato intorno al 35%. Questo divario conferma la tenuta della coalizione progressista in Campania, capace di mantenere il governo della regione dopo l’era De Luca.
Nonostante il presidente eletto sia un esponente storico del Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico si è confermato il primo partito della regione (raccogliendo circa il 19-20% dei consensi). Il M5S ha tenuto le posizioni (intorno al 10%), mentre la lista civica legata al presidente ha ottenuto un buon riscontro. Nella coalizione di centrodestra, Fratelli d’Italia risulta il partito più votato, seguito da Forza Italia, ma la coalizione non è riuscita a scalfire il “muro” del centrosinistra campano.
“Congratulazioni a Roberto Fico in Campania per la loro elezione – ha detto Giorgia Meloni – Che possa svolgere al meglio il mandato, nell’interesse dei cittadini che andrà a rappresentare”. “Un ringraziamento a Edmondo Cirielli, a tutti i candidati e a tutti gli uomini e le donne del centrodestra che si sono impegnati in questa tornata elettorale”, ha concluso la premier.
A comporre il consiglio regionale per la provincia di Salerno potrebbero essere per il campo largo:
Corrado Matera – Partito Democratico
Franco Picarone – Partito Democratico
Luca Cascone – A Testa Alta
Giovanni Cuofano – Lista Fico Presidente
Andrea Volpe – Avanti Campania
Per il centro – destra:
Peppe Fabbricatore – Fratelli d’Italia
Roberto Celano – Forza Italia
Mimi Minella – Lega
Sebastiano Odierna – Cirielli presidente
Un elemento critico di questa tornata elettorale è stato il crollo dell’affluenza, fermatasi al 44% circa, in drastico calo rispetto al 55,5% delle precedenti regionali del 2020.
Il dato segnala una crescente disaffezione dell’elettorato, un tema che il nuovo presidente dovrà affrontare prioritariamente per ricucire il rapporto tra istituzioni e cittadini. L’unico comune che regge l’affluenza è Roscigno.
L’elezione di Fico rappresenta un successo per il cosiddetto “campo largo” (PD, M5S, AVS e liste civiche), dimostrando che l’alleanza strutturale tra queste forze è competitiva e vincente nel sud Italia, anche senza la candidatura di un governatore uscente forte come Vincenzo De Luca, dicono gli alleati.
Elly Schlein ha osservato che “non ha solo vinto Roberto Fico con la coalizione, ha perso il governo e Giorgia Meloni. Hanno candidato un esponente di governo, hanno schierato tuti i ministri, hanno fatto un mossa vintage e rispolverato il condono di Berlusconi del 2003. Non ha funzionato”.
Eppure il centrodestra ha conservato qualche feudo: centro-destra vittorioso ad Alfano, Altavilla Silentina, Aquara, Capaccio Paestum, Castellabate, Cicerale, Corleto Monforte, Felitto, Laurino, Lustra, Omignano, Perdifumo, Pollica, Roscigno, Roccagloriosa, Serramezzana, Sessa, Sant’Angelo a Fasanella, Serre, Sessa Cilento.
Roberto Fico, nato a Napoli il 10 ottobre 1974, è una figura di primo piano della politica nazionale italiana, noto per il suo stile istituzionale e per essere stato uno dei volti delle origini del Movimento 5 Stelle.
Laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Trieste con una tesi sull’identità sociale e linguistica della musica neomelodica napoletana, ha lavorato nel settore della comunicazione, dell’editoria e della ristorazione prima di dedicarsi a tempo pieno alla politica. È stato tra i fondatori del primo Meetup “Amici di Beppe Grillo” a Napoli nel 2005, organizzando battaglie civiche su temi come l’acqua pubblica e la gestione dei rifiuti.
La sua ascesa politica è stata graduale ma costante: